Ilva, Anfima: “Bene il rilancio, ma mancano soluzioni immediate”
Nonostante l’intervento annunciato ieri dal governo per il rilancio del gruppo Ilva sia positivo, è necessario trovare soluzioni immediate, che facciano ripartire le forniture per le numerose aziende della filiera dell’acciaio. A lanciare l’allarme è Rosolino Redaelli, presidente di Anfima, associazione nazionale che raggruppa i fabbricanti di imballaggi metallici e affini italiani aderente a Confindustria. “Nel corso di queste tre settimane di blocco i produttori italiani di fusti in acciaio hanno cercato di arginare temporaneamente la situazione facendo ricorso ad acquisti da mercati esteri, ma rimangono concreti problemi di approvvigionamento e di aggravio di costi e questa situazione non può durare”, spiega Redaelli in una nota. Il fatturato complessivo dell’industria degli imballaggi metallici è di circa 1,6 miliardi di euro e il solo comparto dei fusti fattura oltre 150 milioni di euro l’anno, ma per il 2015 l’attuale situazione di blocco e di insolvenza da parte dell’Ilva, insieme con le agitazioni e proteste da parte degli autotrasportatori, potrebbe mettere in seria difficoltà l’intera produzione italiana di questo settore, si sottolinea nella nota. “Per i produttori italiani di fusti la speranza è che i vertici Ilva e il governo si attivino concretamente e immediatamente per risolvere anche il nodo dei crediti pregressi che ha portato al blocco degli autotrasportatori. Un appello di aiuto – conclude Radaelli – non solo per l’intero settore ma per tutta l’economia italiana”.