Un’altra proposta prevede che l’eventuale affittuario o acquirente degli stabilimenti Ilva dovrà presentare un piano industriale e finanziario che dovrà indicare investimenti e relative risorse finanziarie. Viene poi riscritto l’emendamento già presentato sul fondo di garanzia alzando da 24 a 30 milioni le risorse destinate a sostenere l’accesso al credito delle Pmi fornitrici di servizi e creditrici e si inserisce la garanzia dell’80% sui crediti erogati.
Un’altra novità dei relatori prevede una sorta di ‘clausola sociale’ per favorire il reimpiego di lavoratori dei bacini di crisi delle aziende dei complessi industriali di Taranto. Infine viene ribadito il termine massimo di agosto 2016 per attuare le prescrizioni Aia. Tomaselli non esclude che novità ulteriori possano arrivare anche sulla new.co e sull’eventuale finanziamento da parte di Cdp con garanzia dello Stato ma con l’impegno di avere un quadro completo delle proposte di modifica entro martedì prossimo. Da quel giorno, le due Commissioni si riuniranno con l’obiettivo di concludere entro giovedì l’esame del Dl e portarlo la settimana successiva in Aula.
“Sostegno all’indotto e a un piano industriale di sviluppo pensando all’occupazione”. Sono questi i punti centrali dei 6 emendamenti presentati dai relatori Salvatore Tomaselli e Albert Laniece, al decreto Ilva. “Sul tema della tutela dell’indotto abbiamo previsto – spiega Salvatore Tomaselli, – di incrementare il Fondo di Garanzia da 24 a 30 milioni di euro per poter ulteriormente aumentare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese fornitrici di beni e servizi. Altresì, con un altro emendamento vengono definiti prededucibili i crediti delle imprese dell’indotto maturati anteriormente all’ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria e relativi a prestazioni necessarie al risanamento ambientale e per l’attuazyione degli interventi in materia di tutela dell’ambiente e della salute previsti dal piano ambientale. Viene, ancora, definito che l’amministrazione straordinaria debba richiedere al potenziale affittuario o acquirente la presentazione di un piano Industriale e finanziario nel quale devono essere indicati gli investimenti, le risorse finanziarie necessarie e le relative modalità di copertura, che si intendono effettuare per garantire le predette finalità. Questo al fine di garantire uno stabile futuro allo stabilimento, alla sua attività e produzione e, quindi, all’occupazione”.
“E’ stato inoltre risolto il nodo Fintecna – ha sottolineato – sbloccando 156 milioni del contenzioso, eliminando i pareri di Avvocatura dello Stato e ministero dell’Ambiente, ed esplicitando che la liquidazione oltre ad essere definitiva e non soggetta ad azione revocatoria, preclude ogni azione risarcitoria per danno ambientale generatosi, relativamente agli stabilimenti ex-Iri oggi Ilva, prima del 16 marzo 1995. In particolare poi, sul fronte occupazionale – conclude Tomaselli – un altro emendamento prevede che, al fine di ottimizzare l’impiego di risorse umane e finanziarie, nonché di ridurre gli effetti occupazionali negativi connessi con il processo di riorganizzazione dei siti produttivi della città di Taranto, il commissario può definire procedure volte a favorire l’impiego di lavoratori provenienti dai bacini di crisi delle aziende dei complessi industriali di Taranto già coinvolti in programmi di integrazione del reddito e sospensione dell’attività lavorativa. Infine, con un ulteriore emendamento viene riconfermato il termine per il completamento delle prescrizioni AIA attualmente previsto per il 4 agosto 2016”.
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