Processo Ilva, gli avvocati delle parti civili non si danno per vinti
TARANTO – Sono contrastanti i giudizi emersi in seguito all’esclusione dei responsabili civili decisa dal gup Vilma Gilli nell’udienza preliminare tenuta ieri nell’ambito del processo per disastro ambientale che vede coinvolti i vertici del Siderurgico*. Se da un lato i legali delle società (Riva Fire, Riva Forni Elettrici e Ilva) festeggiano il risultato ottenuto, dall’altro lato gli avvocati delle parti civili non si danno per vinti. Nonostante il clima di generale sconforto che si respira da ieri in città, la partita sarebbe ancora tutta da giocare. Almeno secondo alcuni rumors raccolti all’uscita della palestra dei Vigili del Fuoco.
E’ vero che le tre società hanno ottenuto la loro esclusione, ma secondo opinioni rilevanti (e quanto prescritto dal codice di procedura penale), l’esclusione del responsabile civile non pregiudica successive statuizioni in ordine alla risarcibilità del danno. Come a dire che, anche se il giudicato penale non potrà fare stato in successivi contenziosi mirati al risarcimento del danno, la decisione che sarà assunta sul disastro ambientale potrà comunque essere considerata un fatto storico.
Va precisato che gli imputati rispondono anche sotto il profilo personale, con i rispettivi patrimoni. E tra questi imputati figurano i componenti della famiglia Riva, oltre a personaggi di spicco del management Ilva. C’è un ultimo particolare, suggerito da chi guarda con fiducia all’evoluzione di questa complessa vicenda: l’Ilva dovrebbe restare pubblica per circa tre anni. Ci sarebbe, dunque, lo spazio anche per eventuali interventi statali mirati a risolvere i contenziosi. E sono questi i motivi che tengono in piedi le speranze di chi continuerà a portare avanti la battaglia legale per i risarcimenti.
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* I motivi dell’esclusione delle tre società dalla responsabilità civile: Riva FIRE non era parte dell’incidente probatorio. Idem per Riva Forni Elettrici che di fatto è nata a gennaio 2013. Per l’Ilva spa, azienda in amministrazione straordinaria, i risarcimenti finiscono nel calderone del fallimento e quindi del tribunale fallimentare di Milano.