Ilva, possibile prestito di 200 milioni da Cassa depositi e prestiti
ROMA – Al vertice di Palazzo Chigi sull’Ilva, il premier Matteo Renzi, il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, i vertici di Cassa Depositi Prestiti Franco Bassanini e Giovanni Gorno Tempini avrebbero affrontato l’ipotesi di un prestito garantito dallo Stato che Cdp potrebbe erogare all’Amministrazione Straordinaria dell’Ilva. L’ammontare del prestito – secondo quanto riferisce una fonte vicina al dossier – dovrebbe essere di circa 200 milioni di euro. Quanto alle possibili obiezioni che Bruxelles potrebbe sollevare nei confronti di questa operazione, il Governo, secondo quanto riferisce la fonte, conta di superare l’esame evidenziando che il finanziamento viene utilizzato per investimenti caratterizzati da forte innovazione.
«Se l’indiscrezione sul prestito di Cdp sarà confermata, l’Ilva avrà ossigeno per sopravvivere ma manca ancora una prospettiva chiara a medio termine che può venire solo dalla definizione del soggetto che avrà responsabilità della gestione industriale e commerciale». Così il presidente della commissione industria del senato Massimo Mucchetti rispondendo a chi gli chiedeva un parere sul possibile prestito di Cassa Depositi Prestiti. A proposito di una Newco Mucchetti ha detto: «È stato il governo a indicare questa soluzione attraverso l’affitto di impresa a un soggetto terzo. Ma l’importante – ha detto Muchetti – è di indicare a lavoratori, fornitori e banche un cronoprogramma che possa tranquillizzare tutti». Mucchetti ha anche apprezzato la decisione di Intesa Sanpaolo di riaprire la linea di credito verso l’Ilva: «Se l’Ilva potrà sopravvivere è anche perchè una grande banca privata come Intesa Sanpaolo sta ridando fiducia». (ANSA)