“A fronte delle ulteriori rassicurazioni che ci erano pervenute dal ministero, i commissari ci dicono invece che non c’è possibilità in questo momento di fornire garanzie sui crediti e ci viene chiesto un ulteriore sacrificio per mandare avanti la marcia degli impianti”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Taranto, Vincenzo Cesareo dopo aver incontrato nello stabilimento siderurgico, insieme a una delegazione di imprenditori, i commissari straordinari dell’Ilva Corrado Carruba ed Enrico Laghi. Nei giorni scorsi, il massimo dirigente dell’associazione degli industriali aveva anticipato che in mancanza di risposte sul problema del pagamento delle spettanze arretrate ai fornitori, i titolari delle aziende sarebbero stati costretti a chiudere. “Noi – ha aggiunto Cesareo – questo sacrificio che ci viene richiesto stiamo cercando di farlo per consentire all’Ilva di ripartire e di trovare le risorse finanziarie che le consentano di marciare e di ristorare i crediti, ma non è una bella situazione. Dobbiamo trovare il modo per revocare almeno parte delle case integrazioni per poter consentire ai nostri collaboratori di tornare al lavoro, ben consci del fatto che non sappiamo quando saremo pagati”. Tutto dipenderà dalla volontà dei lavoratori, molti dei quali non percepiscono lo stipendio da sei-sette mesi. “L’intenzione – ha concluso Cesareo – è quella di continuare a mandare avanti gli impianti, ma se i nostri collaboratori non vorranno tornare al lavoro non sarà sicuramente per mancanza di responsabilità”.