Call center, seminario al Mise sulle sfide da affrontare

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call center 2Almeno ottantamila occupati e un giro di affari di oltre due miliardi di euro: le cifre fondamentali di un settore, quello dei contact center, che accusa i contraccolpi della crisi e che ora si trova a fare i conti – come testimoniano i diversi tavoli di crisi aziendali aperti al Ministero dello Sviluppo Economicom – con le necessarie ristrutturazioni e, soprattutto, col grave fenomeno delle delocalizzazioni extra UE.

Che cosa fare per dare concrete prospettive ad un comparto sempre più importante nel rapporto tra imprese e clienti e sempre più influenzato dallo sviluppo delle tecnologie digitali? Di tutto ciò si è discusso oggi pomeriggio al Mise in un seminario – aperto dal vice Ministro Claudio De Vincenti – che è stato promosso e coordinato dal responsabile dell’Unità Gestione Crisi Aziendali del Ministero, dottor Giampiero Castano.

A confrontarsi sul futuro del comparto, i vertici delle associazioni imprenditoriali (Assocontact, Asstel, Unirec) e le organizzazioni sindacali di categoria TLC (a livello di segreterie nazionali). Il dibattito si è snodato lungo le direttrici fornite da due analisi, una dedicata alle dinamiche economiche ed occupazionali in atto (illustrata dall’ingegner Marta Valsecchi del Politecnico di Milano) e l’altra all’evoluzione del servizio di contact center (illustrata dal dottor Andrea Travasoni, partner di McKinsey).

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