Nella splendida cornice del Vivi Bistrot di Villa Pamphili a Roma, Stefano Vignaroli, deputato del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Bicamerale d’inchiesta per il ciclo illecito dei rifiuti, è stato premiato Personaggio Ambiente 2014. A consegnare il premio, nato nel 2010, è stata Simona Falasca, direttore di greenme.it. « Un riconoscimento che dimostra come la politica, al di là del colore partitico, possa contribuire alla salvaguardia dell’ambiente».
«Il mio impegno – ha spiegato il deputato M5S – è prima di tutto quello di continuare il percorso creato per passione e mai per secondi fini. Le tante vittorie ottenute da cittadino convergono adesso in delle proposte reali portate in Parlamento. Tra tutte, quella di cui sono il primo firmatario, sul vuoto a rendere. Tanti interessi economici tendono a bloccarla ma, sono sicuro, che la sua approvazione possa apportare benefici indiscutibili».
La Menzione Speciale è stata, invece, assegnata dal Comitato Tecnico ad AFEVA, l’Associazione familiari vittime di amianto nata con lo scopo di denunciare i gravi danni alla salute causate dall’amianto e dare sostegno alle famiglie.
«Il problema dell’amianto nel nostro Paese – si legge in una nota del coordinatore Bruno Pesce – non ha ancora visto il necessario impegno dello Stato e delle Istituzioni. La recente sentenza della Cassazione sul processo Eternit ha volutamente privilegiato il diritto a discapito della giustizia. La tutela e le garanzie a chi ha commesso questo immane disastro, ritenuto colpevole ma, con il reato prescritto, hanno avuto come effetto la negazione della giustizia per le migliaia di vittime. Ma noi continueremo ovviamente la nostra lotta. Ci saranno altri processi. Vogliamo ottenere anche il compimento della bonifica e un rilancio della ricerca».
Lontana da telecamere e microfoni, la cerimonia di premiazione è stata anche l’occasione per fare una riflessione sullo stato dell’informazione ambientale in Italia. Se da un lato, sono proprio i media a comunicare poco le problematiche legate al nostro Pianeta, dall’altro giustizia e politica non aiutano a ristabilire l’ordine.
«Basti pensare – ha spiegato Sergio Ferraris, Direttore Responsabile di QuaeleEnergia.it e Consigliere della FIMA – che alla conferenza sul cambiamento climatico di Lima c’erano solo quattro giornalisti, di cui due freelance o ancora al fatto che di ambiente si parla solo in caso di emergenza. Anche sul piano della giustizia, è fondamentale che si continui a mantenere viva l’attenzione anche lontano dai riflettori, al contrario di quanto successo per il processo Eternit. L’auspicio – ha concluso Ferraris – è quello che le notizie positive, come l’esplosione della mobilità sostenibile e le scelte green delle grandi aziende si moltiplichino; che l’informazione ambientale non si faccia solo sui giornali di settore e, infine, che non si abbassi mai la guardia sulla tutela del nostro Pianeta».
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