Porto di Taranto, nuovo intoppo per l’appalto relativo al dragaggio
TARANTO – «E’ stato notificato oggi il Decreto monocratico cautelare del Consiglio di Stato n. 397/15, richiesto dalla Grandi Lavori Fincosit Spa e pertanto l’Autorità Portuale, contrariamente a quanto aveva programmato, non potrà riavviare le attività precedentemente sospese ex lege, non potendo procedere alla stipulazione del contratto con la Astaldi Spa». E’ quanto si legge in una nota stampa a firma del presidente dell’Autorità Portuale Sergio Prete. «Il citato decreto – viene spiegato – fissa al 10 febbraio prossimo la data per l’esame in Camera di Consiglio delle misure cautelari richieste. Solo dopo l’udienza, in caso di mancato accoglimento delle istanze cautelari, l’Autorità Portuale potrà procedere alla stipula del contratto ed al riavvio delle attività».
Stiamo parlando dell’affidamento dell’appalto di progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori denominati “Interventi per il dragaggio di 2,3 Mm3 di sedimenti in area Molo Polisettoriale per la realizzazione di un primo lotto della cassa di colmata funzionale all’ampliamento del V sporgente del Porto di Taranto”. Ricordiamo che il 23 gennaio il Tar di Lecce aveva respinto l’istanza di sospensiva richiesta con il ricorso proposto dal costituendo RTI Grandi Lavori Fincosit/Jan de Nul N.V./G.R.L. Cave e Conglomerati Srl. (classificatosi al secondo posto in graduatoria) avverso il procedimento dell’Autorità Portuale di aggiudicazione definitiva disposta nei confronti della Astaldi Spa della procedura aperta per l’affidamento dell’appalto.