“Tutti i posti di lavoro devono essere salvaguardati – sostengono dallo Slai Coabs -. Salari e diritti non si toccano; durante la messa a norma degli impianti gli operai dei reparti Ilva e delle ditte non devono essere mandati a casa, ma impiegati nei lavori di risanamento; la prima messa a norma è garantire la sicurezza e la vita degli operai in fabbrica; istituzione di una postazione ispettiva permanente all’interno della fabbrica per controlli su sicurezza e salute; in una fabbrica insalubre e nociva come l’Ilva non si può stare e lavorare per tanti anni ma 25 anni bastano con estensione a tutti dei benefici pensionistici; la salute è un diritto intoccabile per operai e cittadini, servono visite mediche mirate, cure sanitarie gratuite, strutture sanitarie d’emergenza”.
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