Continua la protesta dei camionisti davanti ai cancelli dello stabilimento Ilva di Novi Ligure. I titolari di alcune aziende di autotrasporto della zona protestano da lunedì perché ormai da mesi non ricevono il pagamento delle fatture. A dicembre c’era stata una prima giornata di protesta, a cui era seguito un accordo con l’azienda siderurgica che prevedeva il pagamento degli arretrati entro il 15 gennaio. Trascorsa la scadenza, però, i padroncini novesi hanno ricevuto un “acconto irrisorio” sull’importo dovuto e hanno deciso di attuare un nuovo blocco dello stabilimento di strada Boscomarengo. Da lunedì 19 gennaio presidiano l’area di accesso dei camion e hanno anche costruito una baracca per rimanere sul posto giorno e notte. Il blocco dei pagamenti ai fornitori riguarda purtroppo moltissime aziende dell’indotto Ilva, da Taranto, a Genova, a Novi. “E se Taranto si ferma, la produzione si interrompe anche a Novi”, ha commentato il sindaco di Novi Ligure Muliere. “Ho chiesto che ai prossimi incontri al ministero possano partecipare anche i sindaci dei comuni che ospitano gli stabilimenti dell’Ilva, per portare sul tavolo del governo le istanze del territorio”.