Confagricoltura e olivicoltura pugliese: a Taranto Mario Guidi

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mario guidiAgricoltura e olivicoltura pugliese: ne parlerà a Taranto Mario Guidi, presidente nazionale di Confagricoltura, per la prima volta nella città bimare per partecipare al convegno regionale “Olivicoltura: innovazione e sostenibilità” di Confagricoltura Puglia. Con qualificati esperti del settore, Mario Guidi farà il punto sull’olivicoltura pugliese, analizzandone le problematiche che ne hanno penalizzato la produzione, come l’Xylella, ma soprattutto indicando ai produttori concrete opportunità e prospettive per il rilancio del settore olivicolo.

Il convegno “Olivicoltura: innovazione e sostenibilità” di Confagricoltura Puglia si terrà lunedì prossimo, 26 gennaio, alle ore 17.00 presso la Cittadella delle Imprese della Camera di Commercio, in viale Virgilio n.152 a Taranto. Moderati da Carmine Palma, direttore Confagricoltura Taranto, e con l’introduzione di Donato Rossi, presidente Federazione Nazionale Olivicoltura Confagricoltura, interverranno Salvatore Camposeo, docente di Olivicoltura dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Alessandro Pantano, responsabile nazionale Ambiente e Territorio Confagricoltura, e Raffaele Maiorano, presidente Giovani di Confagricoltura Anga. Le conclusioni saranno affidate a Mario Guidi, presidente Confagricoltura.

Prima degli interventi sono previsti i saluti di Luca Lazzàro, presidente Confagricoltura Taranto, Umberto Bucci, presidente Confagricoltura Puglia, Onofrio Giuliano, componente Giunta Confagricoltura, Luigi Sportelli, presidente Camera di Commercio Taranto, Lelio Miro, presidente Banca di Taranto, e Antonio Prota, presidente Gal Colline Joniche. Annunciando l’evento, Luca Lazzàro, presidente Confagricoltura Taranto ha detto: «La presenza del presidente Mario Guidi a Taranto, per la prima volta, rappresenta un importante segnale per questo territorio in un momento di forte criticità: l’agricoltura può e deve essere uno dei fattori fondamentali per il rilancio dell’intera economia jonica».

Con 150 milioni di piante di olivo l’Italia è il secondo Paese olivicolo in Europa; la principale regione olivicola italiana è proprio la Puglia: la nostra regione “conta” 60 milioni di piante, il 32% degli ettari coltivati a olivo in Italia e il 38% della produzione nazionale di olio d’oliva. È un settore produttivo strategico per l’economia pugliese e per quella nazionale, che però vive una crisi strutturale dalla quale sarà possibile uscire solo riuscendo a innovarlo profondamente, una urgenza ormai improcrastinabile se si vuole fargli riacquistare competitività rispetto ai Paesi, europei ed africani, del bacino mediterraneo. Innovazione che, tenendo conto degli orientamenti imposti dalla UE con la PAC 2014-2020, dovrà intervenire sia sotto l’aspetto tecnico-colturale, sia sotto quello imprenditoriale, per giungere alla sostenibilità delle olivicolture sotto il triplice aspetto agronomico, economico ed ecologico.

Quest’ultimo, in particolare, è molto importante: l’agricoltura italiana ha già da tempo imboccato la strada della sostenibilità, da un lato favorendo la produzione e la produttività per contribuire al fabbisogno alimentare, e da un altro rendendo il sistema agricolo nazionale più resiliente ai cambiamenti ambientali in corso ed incentivando un’agricoltura a bassi impatti che si inserisce a pieno titolo nelle strategie europee sempre di più orientate verso modelli di crescita sostenibile.

 

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