Indotto Ilva, il sindaco di Taranto si aggrappa a lettere e telefonate

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presidio indottoTARANTO – Il primo cittadino si aggrappa alle lettere, ai comunicati e alle telefonate. Dopo aver inviato l’ennesimo appello scritto al presidente del Consiglio Matteo Renzi, Stefàno fa sapere di aver ricevuto la telefonata del Sottosegretario Graziano Delrio, che era stato gia’ contattato con la “massima urgenza” nelle prime ore della mattina per aggiornarlo sullo sviluppo della vicenda riguardante i lavoratori del sistema dell’indotto, degli appalti, delle forniture Ilva che anche oggi hanno protestato.

Una prima reazione è arrivata dai nuovi Commissari Ilva che a mezzo comunicato stampa hanno assicurato il loro impegno “affinché si possa tener conto delle esigenze espresse dalle società dell’indotto ILVA nella definizione dei criteri per l’individuazione dei fornitori di beni e servizi cosiddetti strategici, auspicando che tra di essi possano essere ricompresi coloro che operano per il risanamento ambientale o siano funzionali alla continuazione dell’attività aziendale“.

Alla nota dei Commissari hanno fatto seguito i contenuti della telefonata del Sottosegretario Delrio, che ha assicurato a Stefàno il proprio personale interessamento, quello dei ministri competenti e, più in generale dell’intero Governo, per rafforzare gli impegni ed individuare una “corsia preferenziale” per trovare, in tempi celeri, soluzioni e certezze ai lavoratori quanto alle spettanze pregresse e per una più favorevole prospettiva del futuro. Il sindaco ha concluso la telefonata ringraziando il Sottosegretario “per la sollecitudine e la vicinanza che sta dimostrando per il caso Taranto, impegnandosi, a sua volta, a mantenere stretti contatti per ogni utile aggiornamento”.

Oggi, per il secondo giorno consecutivo, i lavoratori dell’indotto, senza stipendio da mesi, hanno manifestato prima davanti alla direzione dello stabilimento, poi hanno dato vita ad un corteo sulla statale Appia ed hanno raggiunto Palazzo di città. In centinaia hanno organizzato un presidio in piazza Castello. C’è stato anche il blocco del ponte girevole. Infine,  è stato decisa l’occupazione simbolica dell’aula consiliare da parte di alcuni di loro. Sul balcone di Palazzo di Città è stato appeso uno striscione con la scritta: ‘I lavoratori dell’Ilva, delle imprese dell’indotto, la città di Taranto insieme per la difesa della salute e del lavoro”. Da domani riprenderanno i sit-in all’Ilva e davanti al Municipio. Sia i sindacati che i lavoratori rintengono ancora insufficienti le risposte ottenute.

 «Oggi il sindaco ci ha consegnato simbolicamente l’aula consiliare di Palazzo di Città per permetterci, in attesa di notizie rassicuranti e certe, di mantenere un presidio fisso –  ha dichiarato Mimmo Panarelli, segretario generale Fim Cisl di Taranto e Brindisi – vogliamo che da questo luogo, simbolo della rappresentanza sociale e della democrazia, giunga il grido d’aiuto di questo territorio, ormai ferito nell’orgoglio. Noi saremo in presidio permanente, fino a quando, da parte del governo, non riceveremo un documento scritto, che possa portare ad una definitiva risoluzione della contorta problematica». 

Pieno sostegno ai lavoratori arriva anche da Rocco Palombella, segretario generale della Uilm: “Governo e liquidatori compiano al più presto i passi giusti affinché il decreto Ilva, in fase di conversione in questi giorni, sia emendato con l’obiettivo di garantire i crediti maturati dall’indotto di Taranto nei mesi scorsi per i lavori fatti nel sito siderurgicoCapisco preoccupazioni e insicurezza degli addetti dell’indotto – evidenzia Palombella – che in questo momento presidiano la sala del Consiglio comunale di Taranto. Per quanto mi riguarda e per i contatti informali intercorsi con rappresentanti autorevoli dell’esecutivo, posso al momento assicurare che il governo agirà per tutelare i crediti maturati dalle aziende dell’indotto”.

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