Da Taranto a Dublino: la start up che farà parlare di sé a livello mondiale

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smartphoneBubbles nasce da un’idea del suo fondatore, Ermes Amadio, imprenditore italiano forte di esperienze internazionali nei servizi, da sempre amante dell’innovazione, e subito diventata realtà grazie alle competenze del co-fondatore, il Angelo Peluso, uno di quei “preziosi cervelli” che scelgono di non fuggire all’estero per trovare fortuna, e che riescono a costruirsi il futuro partendo dall’Italia. Entrambi sono di Taranto.

L’idea alla base di Bubbles è destinata a rivoluzionare il mondo della messaggistica per smartphone e tablet, sull’onda di giganti internazionali come i celebri Whatsapp, Snapchat, WeChat: permettere all’utente di inviare messaggi che si aprano in un preciso momento nel futuro, in modo simile ad una capsula del tempo (non a caso il nome del prototipo di Bubbles era proprio TimeCapsule).

Un fenomeno, quello delle capsule del tempo, già da tempo diffuso a livello mondiale nella sua versione “fisica”, consistente nel sotterrare, magari nel proprio giardino, una scatola con un messaggio o dei ricordi, per poterla riaprire diversi anni dopo (per esempio in occasione di una ricorrenza importante della propria vita, insieme ad un figlio, e così via).

Prima di Bubbles nessuno, nell’intero mercato estremamente competitivo delle startup internazionali, aveva ancora pensato di tradurre il “concept” delle capsule del tempo in una app per smartphone. Forti di un prototipo funzionante e consapevoli dell’importanza di essere “supportati” durante i primi delicati passi del percorso della startup, i fondatori di Bubbles, Amadio e Peluso ricercano a livello nazionale una struttura che possa aiutarli a lanciarsi sul mercato internazionale, integrando le loro competenze sul fronte della strategia di business, del marketing e della comunicazione verso gli utenti e verso gli investitori internazionali.

Dopo un’intensa fase di scouting, Amadio e Peluso identificano in Luigi Valerio Rinaldi la persona chiave del futuro successo di Bubbles: imprenditore seriale internazionale con alle spalle una storia fatta di startup di successo, diversificate in molti settori dell’innovazione (dal web, al mobile, alle hard tech), con numerosi premi e percorsi di accelerazione vinti in Europa (ultimo in ordine cronologico Watly, un desalinizzatore in grado di garantire acqua potabile, energia ed internet ai paesi emergenti, vincitore dello Startup Boot Camp di Eindhoven, oltre a Brandkloud, Crowdboard.co ed altri).

Grazie ai servizi di Lime5, la sua innovation agency con base a Pescara, e di Enry’s Island, il suo incubatore con base a Dublino, Rinaldi ed il suo team di professionisti, tra cui Davide Bottino, ha integrato il concept di Bubbles curandone il marketing di prodotto, l’immagine, e i rapporti con gli investitori internazionali. Investitori che, già a poche settimane dal lancio online, si dimostrano estremamente interessati a saperne di più di quello che sanno può diventare “the Next Big Thing”, la prossima startup che farà parlare di sé a livello mondiale.

Bubbles identifica nei giovani utenti il suo pubblico ideale, e per questo ha avviato una serie di attività di coinvolgimento nelle scuole italiane (il piano è di declinare questi interventi nelle scuole europee), per incrementare la visibilità del marchio e la penetrazione di mercato. Credendo fortemente nel rapporto con le nuove generazioni come motore di rinascita culturale, innovativa e professionale, Bubbles lancia nelle scuole medie e superiori (a breve anche nelle università) un concorso che dà la possibilità ai giovani di candidarsi per partecipare ad una serie di esperienze formative, come stage e tirocini, nelle sua sede di Dublino.

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