Cura del territorio, la Regione Puglia approva tre leggi

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barbanenteValorizzazione del patrimonio di Archeologia industriale, recupero dei trabucchi, salvaguardia degli habitat costieri: sono tre leggi che rappresentano “la cura del territorio” approvate oggi dal Consiglio regionale della Puglia e che – ha assicurato il presidente della giunta pugliese Nichi Vendola incontrando i giornalisti – produrranno “buona economia. Si tratta di un’altra idea di ricchezza che mette insieme i valori economici con i valori spirituali e i valori identitari” della Regione. “All’indomani della firma con il ministro Franceschini dell’accordo sul PPTR, il primo Piano che si sia fatto in Italia – ha aggiunto Vendola, insieme con gli assessori regionali alla Qualità del Territorio Angela Barbanente e al Demanio Leo Di Gioia -. Queste tre leggi, lette insieme, rappresentano davvero lo sviluppo di una straordinaria rivoluzione nella cultura del territorio e del paesaggio nella nostra regione. Sono molto, molto orgoglioso di queste norme che fanno della Puglia una terra di avanguardia”.

La prima legge approvata – ha spiegato la Vicepresidente e assessore alla Qualità del territorio, Angela Barbanente – riguarda la valorizzazione del patrimonio dell’archeologia industriale che in Puglia ha delle testimonianze di grandissimo valore, dai tabacchifici alle cave, agli opifici che non avevano alcuna forma di tutela né tantomeno una sede nella quale poter documentare gli avanzamenti della ricerca e della catalogazione in questo campo”. La seconda legge approvata riguarda i trabucchi, macchine da pesca, elemento fortemente identitario del Gargano: un patrimonio con necessità di manutenzione costante e, per far questo, sono stati previsti nella legge un censimento del patrimonio dei trabucchi, anche quelli scomparsi, e la valorizzazione del patrimonio con contributi finanziari ai proprietari, da parte della Regione, se però coerenti con l’uso del trabucco quale macchina da pesca. La terza legge riguarda la salvaguardia degli habitat costieri, quali ad esempio le dune, che sono già tutelati da una serie di norme regionali e dal piano paesaggistico. La legge rafforza il sistema sanzionatorio previsto per chi distrugge e compromette questi habitat, prevede la possibilità di revoca della autorizzazioni e rende obbligatorio il ripristino e il risarcimento.

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