Ilva, Guerra: “Momento delicatissimo: servono fondi subito”
«E’ un momento delicatissimo servono fondi subito, parlo di settimane non mesi perché di stato patrimoniale un’azienda può morire in una notte». Lo ha detto Andrea Guerra, consigliere strategico di Matteo Renzi, parlando dell’Ilva prima di entrare in audizione in commissione Industria al Senato, dove si sta esaminando l’ultimo decreto varato dal Governo su Ilva a Taranto.
Ai parlamentari, Guerra ha annunciato che “domani sara’ presentata la domanda di ammissione all’amministrazione straordinaria”. In merito alla lettera di Claudio Riva, presidente della Riva Fire, inviata al premier Matteo Renzi e al ministero dello Sviluppo Economico, con la quale si chiede di frenare sul ricorso all’amministrazione straordinaria, Guerra ha detto che la richiesta arriva troppo tardi. D’altronde sono passati “due anni e mezzo”. Ed ha aggiunto che “nella lettera non c’e’ scritto che sono disposti a fare ‘A’, ‘B’, o ‘C'” e che “non si e’ mai visto un piano. Penso – ha concluso – che ormai siamo oltre il tempo massimo”.
Per consentire all’Ilva di entrare al più presto nella disponibilità di fondi «ci sono tre vie con tempi diversi», ha spiegato Guerra. «Il primo è riuscire a chiudere in contenzioso con Fintecna dai quali dovrebbero arrivare 100-150 milioni». Il secondo è quello di velocizzare la costituzione della newco «e di patrimonializzarla bene», la terza via è quella di «facilitare al massimo la strada intrapresa dai pubblici ministeri di Milano» per entrare in possesso dei fondi dei Riva attualmente sotto sequestro o confiscati. «Fatto questo, l’Ilva è un’azienda facile da risanare e da portare agli utili». Parlando poi della composizione del capitale della newco Guerra ha detto: «penso che dovrebbe essere per larghissima parte, se non totalmente, a capitale pubblico. Il ruolo dei privati, nel caso, dovrebbe essere di piccola portata». Rispondendo alla domanda su chi comanderà nell’Ilva in amministrazione straordinaria, Guerra ha ricordato che gli amministratori possono essere da uno a tre, ma “è possibile far sì che ce ne sia uno in testa rispetto agli altri ed è quello che certamente si farà”.