Ambiente svenduto, il Comune di Crispiano sarà parte civile
Anche il Comune di Crispiano ha deciso di costituirsi parte civile nell’udienza preliminare legata all’inchiesta sull’Ilva chiamata ‘Ambiente svenduto’. Lo annuncia il sindaco Egidio Ippolito precisando che l’iniziativa viene assunta “non perché la cittadina sia a rischio ambientale, ma per il danno di immagine che, in quanto realtà a vocazione agricola e turistica, ha dovuto subire”. Lo scorso 21 novembre due cittadini-elettori di Crispiano, Giuseppe Bennardi e Nicola Greco si erano costituiti in giudizio ai sensi dell’art.9 del Testo unico sugli enti locali, che prevede la possibilità anche per un singolo cittadino di sostituirsi ad un ente che non esperisce azioni a difesa della comunità. Il gup Vilma Gilli aveva accolto l’istanza chiedendo tuttavia di interpellare l’amministrazione comunale. A proposito del monitoraggio della qualità dell’aria a Crispiano, il sindaco Ippolito fa rilevare che “i risultati comunicati a dicembre dall’Arpa si sono rivelati sorprendenti e fortemente rassicuranti: gli inquinanti non solo non superano i valori minimi previsti dalla legge, ma sono addirittura di un quarto al di sotto di questa soglia. Resta comunque aperta la questione del danno di immagine subito dalla nostra cittadina. Per alcuni, infatti, la semplice vicinanza all’Ilva di Crispiano è segno certo di inquinamento. E questo ha causato non pochi problemi alla nostra agricoltura e al turismo, ovvero a quelle che sono le colonne portanti della nostra economia”. Ippolito conclude sostenendo che “l’amministrazione aveva già contattato un grosso avvocato del Foro di Roma esperto in questioni ambientali” e che “non è assolutamente inerte, anzi, ha sempre fatto della questione ambientale un suo obiettivo prioritario e i risultati lo stanno confermando quotidianamente”.