Centro Salute Ambiente, ecco le cifre stanziate – Decreto Terra dei Fuochi: 8 milioni
TARANTO – Dall’ubriacatura dei numeri e degli annunci governativi alla realtà dei fatti. L’incontro organizzato oggi nell’auditorium del Padiglione Vinci dell’ospedale Santissima Annunziata per presentare l’attività finora svolta dal Centro Salute e Ambiente, è servito almeno a questo: a fare il punto sulle cifre effettivamente stanziate per Taranto.
E’ stato l’assessore regionale alla Salute Donato Pentassuglia, ad entrare nel merito della questione sia durante il civile, ma a tratti molto duro, confronto con una delegazione del comitato “Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti”, avvenuto all’esterno della struttura, sia durante l’incontro istituzionale che ha visto la partecipazione del presidente della Regione Nichi Vendola. Presenti, tra gli altri, anche il nuovo direttore generale dell’Asl Taranto Stefano Rossi, il sindaco Ippazio Stefàno, e il responsabile del Dipartimento di Prevenzione della Asl Michele Conversano.
I “Liberi e pensanti” ne hanno approfittato per consegnare a Pentassuglia le 18mila firme raccolte per chiedere un‘esenzione ticket straordinaria per gli abitanti di Taranto e Statte ancora sani al fine di agevolare un’effettiva prevenzione rispetto alle malattie legate all’inquinamento ambientale. Più volte, il comitato aveva cercato di comunicare l’iniziativa al governatore Vendola senza ricevere alcun riscontro alle mail (ben quattro) inviate tramite posta elettronica certificata. E’ stata, inoltre, vagliata la possibilità di un incontro tra il comitato e l’assessore da concordare nelle prossime settimane. Non sono, comunque, mancate le contestazioni nei confronti dello stesso Pentassuglia per il quale la procura di Taranto ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di favoreggiamento nei confronti dell’ex dirigente Ilva, Girolamo Archinà. «Io sono sereno, la giustizia farà il suo corso – ha risposto Pentassuglia a chi lo attaccava – se ho accettato l’incarico di assessore è perché sono una persona pulita e onesta».
Ma torniamo alla cruda realtà dei numeri. Ve lo ricordate lo stanziamento di 50 milioni previsto dal decreto “Terra dei fuochi” da destinare agli screening sanitari della popolazione residente in Campania e nel territorio ionico? Bene, a quest’ultimo, sono toccate le briciole, anche se ultimamente le risorse sono state incrementate. «La novità principale del decreto, che nella sua legge istitutiva di febbraio 2014 conteneva solo delle risorse ma non si era arrivati ad alcuna soluzione – ha spiegato l’assessore – sta nel fatto che il plafond destinato alla Puglia, dopo il lavoro svolto con grande serietà da agosto a dicembre, non è più solo di due milioni di euro, bensì di 8 milioni e 69mila euro. Questa cifra ci consente non solo di implementare le attività di screening ma anche di attenzionare una popolazione ben più ampia, non solo la cittadinanza dei quartieri di Tamburi e Statte ma anche quella di tutta la città di Taranto e Statte. E poi ho aggiunto, anche su sollecitazione del Parlamento, la popolazione di Brindisi e Lecce perché il Centro Salute e Ambiente di Taranto deve diventare il Centro Salute e Ambiente di tutta l’area ionico salentina, quindi di tutte e tre le province».
Il Centro Salute e Ambiente di Taranto integra le competenze di Arpa Puglia, della Asl e dell’Agenzia Regionale Sanitaria (AReS). In esso convergono cinque macro-aree: monitoraggio ambientale, valutazione dell’esposizione agli inquinanti ambientali, sorveglianza epidemiologica, sorveglianza sanitaria, e comunicazione alla popolazione. Il lavoro per il Centro è stato avviato nel 2012 su iniziativa della Giunta regionale. Contando su una dotazione finanziaria di 13 milioni di euro, integrata un mese fa con altri 4,2 milioni, il Centro è diventato operativo nello scorso mese di settembre.
Pentassuglia ha precisato che il Centro «ha prodotto il 74% di accesso agli screening da parte dei cittadini che per la prima volta hanno risposto positivamente, ma è un processo culturale che deve vedere collaborare inevitabilmente i medici di medicina generale, i pediatri e i cittadini. Bisogna lavorare parallelamente con l’Arpa per l’individuazione di tutti gli agenti inquinanti e di tutte le matrici». Non è mancato un cenno al clamoroso annuncio fatto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi alla vigilia di Natale: 30 milioni da destinare alla Regione Puglia per “riqualificare l’ospedale di Taranto e aprire un centro di ricerca contro i tumori in particolare per quelli dei bambini”. Una balla colossale che finora non ha lasciato traccia in alcun provvedimento. «Nel decreto per Taranto, ad oggi, non c’è un euro – ha evidenziato l’assessore – nei prossimi giorni a Roma discuteremo di quei famosi 30 milioni per uno pseudo centro di oncologia pediatrica chiedendo di destinarli, se davvero ci sono, a qualcosa di utile al nostro territorio». Sull’ultimo decreto Ilva, si è soffermato anche il presidente delle Regione Puglia, Nichi Vendola, ribadendo che «se sarà modificato opportunamente potrà contribuire alla svolta di cui Taranto ha bisogno. Bisogna evitare però di giocare sul rispetto dei tempi delle prescrizioni. Bisogna evitare di giocare anche a limitare i poteri della magistratura e bisogna fare uno sforzo in più per rendere credibile tutto il pacchetto che riguarda l’Ilva e Taranto». Ma diciamoci la verità: la credibilità se la sono giocata già in tanti. E non solo a Roma.
Alessandra Congedo
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