È allarme fitopatie con danni alle produzioni italiane che sfiorano già i 500 milioni di euro. Ad essere colpite sono le campagne di tutta Italia dove, se le castagne pagano il conto più salato, grossi contraccolpi si registrano anche per l’extravergine d’oliva, il miele e gli agrumi. È la fotografia che emerge dal convegno nazionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori a Gallipoli sulle grandi fitopatie per capire come risolverle, al quale hanno preso parte, tra gli altri, il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino, il senatore della Commissione agricoltura, Dario Stefàno e il sociologo Franco Cassano. Probabilmente per effetto dei mutamenti climatici virus, funghi e insetti stanno attaccando pesantemente tante coltivazioni. Nel caso dell’olivo se la mosca olearia ha imperversato ovunque, nel Salento la Xylella fastidiosa ha falcidiato il 50% delle piante. Per le castagne il cinipide ha generato un danno di oltre 200 milioni. Gli agrumi della Sicilia sono stati gravemente attaccati dalla Tristeza che ha indebolito oltre il 30% delle piante causando 80 milioni di danni. Molte poi le api che hanno perso la vita con il coleottero Aetina tumida, con tagli alla produzione di miele. Secondo la Cia occorrono maggiore tempestività e misure straordinarie per far fronte a queste emergenze che devono essere affrontate in maniera organica a livello Ue e nazionale. Si tratta di agire su diversi piani, dal potenziamento della ricerca alla diffusione di tecniche di difesa adeguate, dal maggior controllo internazionale sugli scambi al miglioramento di intervento nelle fasi di emergenza, fino al potenziamento degli strumenti di risarcimento alle perdite di reddito subite dagli agricoltori. In tal senso, occorre mobilitare tutte le opportunità presenti nei Psr ancora in corso di spesa.