L’amministrazione comunale, attraverso l’assessore alle Politiche del Lavoro Francesco Cosa, interviene sulla vicenda Alenia. “L’Amministrazione Comunale di Taranto guidata dal Sindaco Stefàno sin dal primo giorno del suo insediamento sta facendo davvero i salti mortali per salvare ogni singolo posto di lavoro e creare i presupposti per produrre ulteriore occupazione, interfacciandosi con Governo, Enti Locali, parti sociali, non lasciando alcunché di intentato. Se da un lato dunque ci sono questi sforzi evidenti ed innegabili, dall’altro assistiamo a situazioni incredibili e paradossali come quelle che stanno avvenendo nello stabilimento Alenia di Grottaglie. Siamo di fronte ad un caso di grave discriminazione, ma l’aspetto più inquietante è il silenzio di Alenia o quanto meno l’abbozzare, da parte dell’azienda, qualche giustificazione he non dipana affatto la matassa, anzi la ingarbuglia ulteriormente. Alcune riflessioni e alcuni interrogativi sono d’obbligo. Perché questa discriminazione verso gli Italiani? Forse siamo diventati ospiti in casa nostra? È come motiva ciò Alenia, che ha goduto di incentivi pubblici per sviluppare occupazione? Né regge la “pezza a colore” che questi lavoratori rumeni sarebbero portatori di specifica professionalità, giacché i nostri lavoratori hanno acquisito negli anni competenze e tecniche, per le quali non sono inferiori a nessuno. E ancora: quali sono stati i criteri di assunzione seguiti dall’agenzia Quanta, che si è occupata del personale? Pretendiamo risposte e spiegazioni. Il caso non deve cadere nel dimenticatoio ed è opportuno un intervento di tutti i soggetti istituzionali, ognuno nell’ambito delle proprie competenze e prerogative. Il Governo e la Regione hanno tanto sbadigliato il distretto aerospaziale, per poi vederlo trasformato in “frutto proibito” per gli italiani. Incredibile. La conclusione è che Alenia si comporta come un corpo estraneo al territorio”.