Norman Atlantic, decreto Ilva, legge sugli eco-reati, senza dimenticare la vicenda eternit e sino ad arrivare alla riapertura della vicenda del passaggio delle Grandi navi nella laguna di Venezia. Questi alcuni dei fronti aperti sul piano ambientale che governo e parlamento si troveranno ad affrontare nel nuovo anno. L’inserimento dei delitti ambientali nel codice penale, con una fattispecie di reato ad hoc, è all’ordine del giorno delle commissioni di Palazzo Madama da quasi un anno; la questione tocca da vicino sia il processo eternit (su cui la Cassazione è intervenuta con la prescrizione) che la discarica di Bussi a Pescara (anche in questo caso è intervenuta la prescrizione). La Norman Atlantic, il traghetto portato a Brindisi, preoccupa invece per l’ambiente e la possibilità che il relitto incendiato possa inquinare, configurando lo spettro di una nuova Concordia. Sul fronte industriale c’è un nuovo decreto salva-Ilva e riqualificazione dell’area di Taranto che attende il passaggio in Parlamento. È ancora aperta la partita della Tirreno Power, la centrale elettrica di Vado Ligure, che attende la nuova AIA (Autorizzazione integrata ambientale), quella delle trivelle, specie nel canale di Sicilia, quella dello smaltimento della Concordia a Genova, e c’è l’infrazione Ue sulle discariche che condanna l’Italia al pagamento di multe salate oltre a tutto il capitolo dedicato alle bonifiche (da Casale Monferrato a Bagnoli, da Trieste a Priolo a Siracusa). Rimane in primo piano la lotta al dissesto idrogeologico e dovrebbe anche arrivare l’approvazione della legge per ‘frenarè il consumo del suolo. (TarantoOggi, 12.01.2015)