Fresh port, un progetto ambizioso per il Sud – Ma tutto dipende da Taranto

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Il-porto-di-TarantoNel luglio del 2014 è stato formalmente costituito C.I.A.O. Italia (Consorzio Internazionale Agro-Ortofrutticolo), un Consorzio composto da OP di Puglia, Calabria e Basilicata, con lo scopo di valorizzare e commercializzare le produzioni ortofrutticole del Sud Italia. Il Consorzio è stato promosso dall’Autorità Portuale di Taranto nell’ambito del progetto Fresh Port, che si pone l’obiettivo di incoraggiare nuove forme di commercializzazione dei prodotti freschi attraverso lo scalo jonico. Il sito del settore ItaliafruitNews.it ha intervistato il presidente del CdA del Consorzio C.I.A.O. Italia, Giorgio Mercuri (che è anche l’attuale presidente nazionale di Fedagri Confcooperative e di ACI Agroalimentare), per avere un aggiornamento sullo sviluppo del progetto.

Con il Consorzio C.I.A.O. ci stiamo occupando di tutti gli aspetti imprenditoriali delle OP coinvolte. Abbiamo costituito con un partner olandese una società di commercializzazione, la Greenmed Srl, che è operativa già da ottobre con prodotti stagionali: agrumi, broccoli, cavolo, sedano”. Il partner in questione è Greenery Italia Srl, appartenente al gruppo olandese The Greenery, leader della distribuzione organizzata di prodotti freschi in ambito europeo e presente in oltre 40 Paesi. L’iniziativa è sostenuta dall’ambasciata di Olanda e dal Console dei Paesi Bassi per la Puglia, oltre che dalle Regioni Puglia e Basilicata e dal Comune di Taranto. Il progetto Fresh Port è in attesa del completamento delle infrastrutture nel porto di Taranto, che non saranno pronte prima del 2016, ma i Consorzi coinvolti sono già all’opera per mantenere vivi i mercati.

Attualmente stiamo utilizzando trasporto su gomma, perché unico canale disponibile, in attesa della realizzazione delle strutture portuali di Taranto – afferma Mercuri -. La decisione di voler sfruttare il trasporto marittimo deriva dai costi molto elevati di quello su gomma ed anche dalla disposizione portuale del territorio, che permette di accorciare le distanze. Negli anni scorsi si è cercato di utilizzare il trasporto su rotaia e sono state spese delle risorse per questo, ma è un qualcosa di ancora poco strutturato”. L’unione delle forze e degli intenti di tutti gli operatori coinvolti servirà a rendere il porto di Taranto il punto di riferimento logistico dei prodotti del sud Italia. “La nostra idea è quella di poter arrivare a nuovi mercati, come quello dei paesi arabi. Vogliamo cominciare a guardare anche a sud anziché sempre a nord”. Accanto a questo obiettivo a lungo termine, ci sono anche considerazioni economiche che verranno prese negli step intermedi del progetto: “L’idea è di raggiungere almeno i 60 milioni di euro per dare un senso a tutto questo discorso – aggiunge Mercuri ad Italiafruit News -. Per realizzare il progetto con il porto di Taranto bisogna aspettare in ogni caso il 2016. Nel frattempo, attraverso Greenmed, manterremo i mercati impegnati”.

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