Ilva, Renzi: il primo decreto del 2015 per salvare Taranto
ROMA – «Il primo decreto dell’anno, il numero 1/2015 riguarda Taranto. Questa città bella e disperata è il punto di partenza del nostro anno. Salvataggio di Ilva insieme al salvataggio dei tarantini e dei loro figli. Investimento industriale, pubblico, certo. Ma anche sanitario e culturale. È una sfida da far tremare i polsi. Ma rilanceremo Taranto salvando l’Ilva. Dopo anni di annunci e di occasioni sprecate abbiamo questa grande responsabilità e ce la prendiamo tutta, a viso aperto. Il 2015 dell’Italia parte da Taranto». Lo scrive il premier Matteo Renzi, sulla enews.
Estremamente critico sul decreto appena varato dal Governo, è il co-portavoce nazionale dei Verdi. Secondo Bonelli il decreto ridurrebbe di fatto la portata del Piano Ambientale dandolo per «attuato» con la realizzazione di solo l’80% delle prescrizioni Aia. «Non si sa che fine faccia l’altro 20% nel quale rientra la parte più consistente come la copertura dei parchi minerari». Bonelli contesta anche la cifra di circa 2 miliardi per Taranto annunciati dal premier Matteo Renzi alla vigilia di Natale. «Ce ne sono di meno: 1,2 miliardi arrivano dai Riva, ma bisogna vedere se arriveranno, 336 milioni sono i fondi stanziati nel 2012, 150-170 arriverebbero da Fintecna. Mi sembrano pochini e tra l’altro non si dice nulla dei 30 milioni annunciati da Renzi per un centro di ricerca sui tumori infantili» afferma il leader dei Verdi. «È poi uno scandalo – conclude Bonelli – prevedere l’immunità penale per gli atti compiuti dal commissario straordinario e dai suoi delegati». (ANSA)