“A Taranto si sono già verificati tornado e trombe d’aria nel 2012 – dichiara il deputato salentino Diego De Lorenzis (M5S) – Cosa potrebbe succedere se questi si abbattessero sui serbatori della raffineria di Taranto? Il Comitato Legamjonici ha giustamente fatto riferimento a queste situazioni nelle osservazioni presentate al CTR ed ai rischi di incidente rilevante che potrebbero verificarsi in seguito a forti eventi metereologici. Infatti, non è garantita la resistenza degli impianti ad una potenza del vento superiore ai 97,2 km/h. Basta pensare che una tromba d’aria di grado F2 è pari alla potenza di 180/250 km/h. E, dunque, in un territorio che ha già molti impianti soggetti a rischio di incidente rilevante – prosegue il parlamentare 5 Stelle – dobbiamo aspettare che sia ancora il ‘destino avverso’ a determinare un incidente rilevante oppure già da oggi la politica può impedire che queste disgrazie possano accadere. Renzi ed Emiliano cosa dicono in proposito? Continuare a far finta di nulla, nonostante le evidenze, portando avanti il progetto Tempa Rossa ed aumentando i serbatori di idrocarburi sul territorio rappresenta una incoscienza, una responsabilità fuori da ogni limite ma soprattutto un rischio preso sulla pelle dei tarantini”.
Nell’interrogazione parlamentare, il deputato De Lorenzis (M5S) chiede al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti se sia a conoscenza dei fatti esposti e se possa riferire in che fase si trova la stesura del Rapporto definitivo di Sicurezza sul progetto “Tempa Rossa”. Inoltre, i 5 Stelle chiedono quali siano i tempi utili e definiti per legge per la presentazione agli organi competenti dello stesso rapporto, affinché si possa avviare la costruzione degli impianti e l’esercizio dell’attività.
“Bisogna far chiarezza su questo Rapporto definitivo di Sicurezza – conclude De Lorenzis (M5S) – sui tempi e sulle modalità di approvazione. Se i rischi evidenziati sono reali, e non abbiamo dubbi che lo siano, non si può procedere con alcun ampliamento di attività legate alla raffinazione e allo stoccaggio di idrocarburi o al potenziamento produttivo dell’ENI a Taranto. Si tratta di una questione di buon senso oltre che di norme legate alla sicurezza: quella di tutti i tarantini ma, soprattutto, quella dei lavoratori. Non possiamo attendere che capiti un incidente annunciato. I partiti, ed in particolare il PD alla guida di questo Paese, ne saranno responsabili!”.
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