“Stiano tranquilli i No Triv dell’ultima ora, l’Avvocatura della Regione e uno studio primario di diritto costituzionale stanno lavorando da oltre un mese al ricorso alla Consulta contro lo Sblocca Italia. La scadenza del 10 gennaio sarà rispettata. Sulla battaglia per l’Adriatico e lo Ionio la Puglia non cede di un passo, come sulla Tap e nella sua politica di riuso dei rifiuti”. Il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna rassicura sui tempi dell’impugnazione per incostituzionalità del decreto governativo, convertito in legge l’11 novembre 2014. “Quanto all’incontro chiesto al presidente della Giunta e a me dai parlamentari 5 Stelle, si dovrà attendere il rientro di Vendola per poterlo fissare congiuntamente”.
“Nella difesa dell’ambiente il Consiglio regionale non ha niente da dimostrare, lo ha fatto rendendo nazionale la campagna contro le trivelle, partita sette anni fa proprio dalla Puglia”. Sono stati diversi, sottolinea Introna i momenti di una sfida tanto alle multinazionali del petrolio che alle scelte centraliste dei governi. “E abbiamo sempre ottenuto il sostegno dei cittadini, scesi ripetutamente in piazza con noi e con le tante associazioni ambientaliste che dal 2008 si sono costituite spartanamente nella nostra regione, tanto da essere riusciti tutti a creare in Puglia una creando una straordinaria solidarietà di comunità”.
“La nostra Regione è diventata un punto di riferimento in Italia. Accusarla ora di un ‘impegno inadeguato’ è fuori luogo. Sulla TAP è nota la posizione, decisamente contraria all’approdo a Melendugno, però i Grillini sanno che la strategicità dell’infrastruttura è fortemente sostenuta dal Governo Renzi, dovrebbero più opportunamente trasferire il loro dissenso nella sede parlamentare. In tema di rifiuti, ricordo che il piano approvato in Consiglio non prevede la realizzazione di nessun inceneritore, puntando sul recupero della materia. Pertanto, gli impianti sul territorio appartengono a privati e non godono di alcun inventivo regionale”.
Tornando agli idrocarburi, la presenza di norme lesive delle competenze regionali nello Sblocca Italia è stata rilevata dalla Regione già al varo del decreto legge, ma si è aspettata la conversione con le eventuali modifiche prima di operare la ricognizione delle norme impugnabili. Uno screening approfondito di tutte le disposizioni ne ha messe in luce diverse e il ricorso, in fase avanzata di redazione, sarà notificato entro il termine di scadenza del 10 gennaio 2015. Formalizzando la richiesta alla Consulta, la Giunta regionale sta onorando l’impegno che il Consiglio le aveva affidato con l’ordine del giorno, approvato a larga maggioranza il 10 novembre 2014.
“Non si può dubitare dell’opposizione ferma e coerente che la Regione Puglia ha mantenuto sulle trivelle in tutti i suoi pronunciamenti in sede nazionale”, insiste il presidente Introna. Un NO ribadito “con forza proprio nel documento adottato dal Consiglio regionale con voto maggioritario, non solo a tutela dei nostri mari, delle coste e dell’economia sostenibile che alimentano: pesca, diporto, balneazione e turismo. Si tratta anche di una campagna a difesa del ruolo delle Regioni nelle politiche energetiche, contro il chiaro esproprio da parte del Governo del ruolo di legislazione concorrente espressamente riconosciuto in materia agli enti regionali dalla nostra Costituzione”. La Regione Puglia non ha perso e non perde tempo, “si rassicurino, perciò, gli ambientalisti di complemento che. La battaglia non è cominciata oggi, sui giornali”, conclude Introna.