“Non esiste ancora nessun decreto su Taranto pubblicato sul sito di palazzo Chigi (anomalia tutta italiana quella di annunciare approvazione di decreti e non averne traccia per giorni) e quindi dobbiamo valutare il comunicato del governo e le dichiarazioni del presidente del Consiglio dei ministri”, lo dichiara il co-portavoce nazionale dei Verdi Angelo Bonelli. “Sulle bonifiche e sulla riqualificazione dell’intera area di Taranto si chiede al Commissario straordinario per la bonifica, di mettere a sistema misure per la bonifica e riqualificazione dell’intera area di Taranto, dichiarata ad elevato rischio di crisi ambientale, attraverso un programma volto a garantire un adeguato livello di sicurezza per le persone e per l’ambiente, nonché a mitigare le relative criticità che ostacolano la competitività delle imprese del territorio Tarantino”, continua Bonelli.
“Quindi nessun fondo aggiuntivo è previsto per le bonifiche e le risorse rimangono le stesse stanziate nell’agosto del 2012, ovvero 119 milioni di euro, una goccia nell’oceano perché il danno ambientale stimato dai tecnici della procura e di Arpa è di 8 miliardi di euro. Ma la frase del comunicato che preoccupa – precisa il leader dei Verdi- è quella in cui si chiede al commissario per le bonifiche di mitigare le criticità ambientali che ostacolano la competitività delle imprese tarantine. Il presidente del Consiglio dei ministri ha parlato di 2 miliardi di euro per Taranto (non tutti destinati agli impianti ) che sono esattamente la metà di quanto previsto dalla bozza di piano industriale di Bondi stimato in 4,1 mld di euro così suddivisi: 1,8 mld per interventi ambientali su impianti, 1,75 per investimenti tecnologici e 600 milioni per investimenti su la sicurezza sul lavoro.”
“Renzi ha annunciato la proroga ulteriore dell’applicazione delle misure ambientali previste dall’AIA sino ad un massimo di 36 mesi che coincide con il termine della procedura di amministrazione straordinaria controllata. Questa ennesima proroga avrà conseguenze gravi sulla salute della popolazione tarantina- denuncia l’esponente ecologista- a partire dai bambini e contrasta con la sentenza n.85 della Corte Costituzionale n.85 che stabiliva la legittimità dei precedenti decreti Salva Ilva solo se il cronoprogramma di applicazione delle misure ambientali fosse stato rigorosamente applicato. Una nostra proposta di decreto l’abbiamo presentata- conclude Bonelli- e siano disponibili al confronto con il governo per il bene della città di Taranto e dell’Italia”
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