Ilva, sciopero ditte appalto: spiragli sugli arretrati
TARANTO – SI è svolto ieri lo sciopero delle ditte dell’appalto Ilva, della durata di otto ore per ciascun turno, proclamato dalle segreterie territoriali Fim, Fiom e Uilm. Lavoratori e rappresentanti sindacali si sono prima radunati davanti alla portineria Imprese e poi si sono diretti verso la Prefettura di Taranto per un sit in. Le organizzazioni sindacali sottolineano in una nota che i lavoratori dell’indotto sono “stremati da una condizione inverosimile in quanto ad oggi a numerosissimi di loro viene negato di fatto il sacrosanto diritto alla retribuzione”. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto l’intervento del Prefetto per “cercare una soluzione definitiva e condivisa che possa ridare speranza e dignità ai lavoratori”.
La situazione, osserva il delegato Fiom Francesco Brigati, “rischia di implodere se il governo non interviene immediatamente per garantire il pagamento degli stipendi così come avvenuto per i lavoratori Ilva”. E nel pomeriggio di ieri, il prefetto di Taranto, Umberto Guidato, ha ricevuto i segretari generali provinciali di Fim, Fiom e Uilm insieme ad una rappresentanza di lavoratori delle ditte di appalto dell’Ilva e al sindaco Ippazio Stefàno, in relazione allo sciopero e ai presidi odierni. A quanto si è appreso, la dirigenza dell’Ilva avrebbe riferito che entro domani alcune aziende dell’indotto avranno una parte del denaro di cui sono creditrici. Dal 29 dicembre, invece, verranno erogati gli acconti alle restanti ditte. I sindacati hanno fatto presente che, se non otterranno risposte concrete sul regolare pagamento degli stipendi, sono pronti ad ulteriori iniziative di mobilitazione.