“No al settimo decreto salva-Ilva del governo. Renzi continua a seguire un modello sbagliato”. Così il leader dei Verdi Angelo Bonelli presentando un “decreto pronto all’uso per Taranto” che, in sostanza, contempla “un processo di conversione industriale, come avvenuto a Bilbao”. Nella proposta dei Verdi si trovano per esempio “area ‘no tax’, defiscalizzazione per imprese innovative, polo di ricerca e città della Scienza, porto come Hub, riqualificazione dei suoli e recupero urbanistico della città vecchia”. Il testo della proposta dei Verdi – 6 articoli in tutto – “disciplina, in ragione della grave situazione ambientale, sanitaria e sociale, la procedura per l’applicazione del danno ambientale e l’avvio della messa in sicurezza delle bonifiche, nonché il rilancio delle attività economiche e occupazionali” a Taranto. È previsto “il sequestro di patrimoni e beni”, la “conversione industriale”, la composizione di una ‘struttura’ ad hoc per la città chiamata ‘Taranto libera’. “Non siamo contrari all’acciaio – spiega Bonelli – ma la produzione dell’acciaio da quell’impianto, pensato e strutturato in quel modo, così come è non è più compatibile con la città”. Tra le altre cose Bonelli suggerisce di sfruttare le potenzialità del porto – “ora ad uso esclusivo per il 90% di Ilva e Eni” – per la realizzazione di un Hub passeggeri e merci. Poi, “anche noi vediamo la possibilità dell’uso della Cassa depositi e prestiti ma per il rilancio del polo tecnologico e scientifico”. A presentate il decreto dei Verdi per Taranto anche l’ex senatore del M5s Bartolomeo Pepe che parla della tragedia sanitaria ricordando che in prima persona vive la patologia del linfoma di Hodgkin, e che annuncia come su questo tema “da oggi ci sarà una collaborazione con i Verdi”. “A Taranto – chiude Bonelli – bisogna fare quello che si è riuscito a fare in altre città europee: una su tutte Bilbao, che oggi ha uno dei Pil più alti delle città spagnole. Bisogna davvero cambiare verso e non seguire modelli sbagliati con altri livelli di incostituzionalità. Ma portare avanti una riconversione industriale con un polo della ricerca e della Scienza per far rinascere Taranto”.