Riceviamo e pubblichiamo nota stampa di Angelo Bonelli, consigliere comunale di Taranto e co-portavoce nazionale dei Verdi.
Il Senato della Repubblica ha approvato il maxi emendamento che contiene all’art.1 comma 551 lettera a, la norma che consente di realizzare il progetto Tempa Rossa: 2,7 milioni di metri cubi di petrolio provenienti dalla Basilicata che arriveranno nel porto di Taranto in un territorio dove già insiste il polo siderurgico Ilva, raffineria Eni, una fabbrica per la produzione di cemento e ben 5 inceneritori da rifiuti. Il sindaco del comune di Taranto che aveva promesso di fare il consiglio comunale Roma arriva sempre in ritardo. Il sindaco Stefano continua a non fare quello che la legge gli impone e così facendo consente che Taranto si trasformi in un deposito di veleni. Il sindaco dovrebbe portare in consiglio comunale la delibera che recepisce la direttiva Seveso come previsto dal DM 9 maggio 2001 sulle aree a rischio di incidente rilevante a partire dal progetto Tempa Rossa. E’ un obbligo di legge disatteso da circa 10 anni che se attuato renderebbe impossibile la realizzazione del progetto Tempa Rossa. Il 24 novembre ho diffidato il Sindaco a recepire negli strumenti urbanistici la direttiva Seveso come fatto da tanti comuni in Italia. Purtroppo con il voto favorevole anche di deputati che localmente si dicevano contrari ma a Roma votano a favore.