Il chiarimento della Asl di Taranto, è in riferimento alla denuncia di Peacelink e dei Verdi di Taranto, che avevano accusato l’azienda sanitaria locale, di aver diffuso una tabella per tentare di smentire la loro dichiarazione sulla durata della vita a Taranto (che avevano definito “in calo”), fornendo un diagramma tratto dal sito Epidemiologia&Prevenzione “che conferma invece la nostra tesi sulla diminuzione dell’aspettativa di vita a Taranto”.
Una tesi, quella di Peacelink e dei Verdi, che però viene smentita dai dati Asl più aggiornati rispetto allo studio utilizzato dalle due associazioni. Secondo le tabelle e i grafici presenti nello studio “Indicatori Socio-Demografici della popolazione ASL TA”, realizzato dal settore di “Statistica e Epidemiologia” (a cura dei dott. S. Minerba, della dott.ssa A. Mincuzzi e della dott.ssa S. Leogrande), la speranza di vita alla nascita indica il numero medio di anni che un neonato può aspettarsi di vivere, al momento della sua nascita, in base ai tassi di mortalità registrati nell’anno preso in considerazione: esso è un indice statistico inversamente correlato con il livello di mortalità.
Nella Provincia di Taranto, l’incremento dal 2002 al 2012 è di 1 anno per gli uomini e di 1,3 anni per le donne. Per la speranza di vita la Provincia Tarantina, nel 2012, si colloca all’ultimo posto tra le provincie pugliesi per il genere maschile e al terzo posto per il genere femminile (nel 2010 per tale genere si collocava al penultimo posto). Miglioramento dovuto, secondo la Asl, al miglioramento delle cure e ai passi in avanti realizzati dalla medicina.
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Ps: Giusto per non lasciare nulla di intentato. Vogliamo chiarire ancora una volta che questo giornale parteggia soltanto per la verità. Non per la ASL, né per l’ARPA Puglia, né per qualsivoglia associazione. Purtroppo, non certo per nostra volontà, siamo impossibilitati nel pubblicare le denunce di alcune associazioni, in questo caso di Peacelink e dei Verdi, in quanto non invitati alla conferenza stampa di martedì, ed in quanto non in possesso di alcun comunicato. Situazione che oramai perdura dal settembre 2013.
Ciò nonostante, da tempo immemore sul social network Facebook, impazza un linciaggio continuo e costante nei confronti di questo giornale (accusato addirittura di “abusivismo giornalistico”), a nostro modo di vedere del tutto ingiustificato (condito peraltro da insulti di bottega e minacce ridicole). Linciaggio a cui partecipa un ristretto gruppo di persone (che se solo conoscessero la storia di questo giornale e i sacrifici di 10 anni di vita userebbero le loro lingue biforcute per bel altro), improvvidi leoni di tastiera dietro ai loro pc, e teneri agnellini quando ci incontrano per strada dove oltre a non aver il coraggio di guardarci negli occhi, stranamente perdono tutta la loro verve linguistica. Ad maiora.
Gianmario Leone (TarantoOggi, 19.12.2014)
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