Dopo la riunione di lunedì (durante la quale l’azienda aveva proposto un verbale non condiviso dalla Fiom Cgil), ieri azienda e sindacati si sono rivisti, raggiungendo un accordo e sottoscrivendo un nuovo verbale che prevede diverse cose. Per quanto riguarda il piano di rientro in cabina DM in caso di black out, “l’azienda ha ribadito la validità delle misure già in atto. Tuttavia, le parti hanno convenuto, per un periodo transitorio dal 19 dicembre” e fino a quando “non sarà operativo un gruppo elettrogeno per il IV° sporgente, l’implementazione su tre turni di un presidio dei VV.FF. aziendali”. Inoltre, l’azienda ha comunicato alle organizzazioni sindacali che procederà “ad effettuare con cadenza trimestrale prove di abbandono gru per ipotesi di black out e/o avaria”.
A partire da oggi intanto, la ditta specializzata Phoenix Engineering, già interessata nel 2013 nelle attività di verifica strutturale delle gru, procederà ad un’ulteriore verifica delle stesse ad iniziare dal DM6 e coinvolgendo il personale preposto, ovvero i lavoratori che da anni ogni giorno lavorano su quelle enormi gru che conoscono come le loro tasche. Per quanto riguarda invece il piano di emergenza, l’azienda ha presentato ai sindacati “le linee di intervento già in uso ed aggiornate alla luce delle ulteriori iniziative convenute dalle parti nel presente verbale. Tale piano verrà divulgato ai lavoratori interessati”.
In merito al tema relativo all’illuminazione di emergenza invece, “l’azienda ha comunicato alle 00.SS. che è già realizzato sul IV° sporgente ed è in fase di realizzazione per il 110 sporgente. Nel transitano, il 110 sporgente (DM1 e DM2) sarà dotato entro oggi di kit di emergenza autonomo installato all’interno delle plafoniere esistenti, così come già realizzato per il DM3”.
Sicuramente il punto più importante del verbale, riguarda le verifiche strutturali delle gru. Nel verbale sottoscritto ieri, si legge che “l’azienda consegna alle 00.SS. contestualmente alla firma del seguente verbale la documentazione attestante le avvenute verifiche periodiche ex T.U. 81/2008 e s.m.i., effettuate nei mesi di novembre e dicembre e relative al DM1, 2, 3, 6, 8. Inoltre, l’azienda fornisce alle suddette organizzazioni sindacali l’esito delle approfondite verifiche straordinarie effettuate nel 2013 alle suddette gru dalla ditta specializzata Phoenix Engineering”. Ma ciò che più interessa direttamente i lavoratori è che le verifiche annuali dei DM saranno per il 2015 anticipate a partire dal mese di marzo e comunque a completamento delle verifiche da parte della Phoenix Engineering richiedendole preliminarmente ad ARPA Puglia: in pratica quanto richiesto nella riunione di lunedì dalla Fiom Cgil.
Per quanto concerne il tema degli interventi sulle gru, oggetto di disamina nel corso della riunione (sostituzione travi di scorrimento cabina DM6 le cui attività saranno avviate entro la prima decade di gennaio 2015 e verificate da parte di ditta specializzata attinente le presunte vibrazioni della cabina DM6), l’azienda si è impegnata entro dopodomani “a fornire alle 00.SS. il cronoprogramma degli interventi di manutenzione già pianificati per i DM. L’Azienda inoltre comunica alle 00.SS. che entro la corrente settimana si provvederà alla sostituzione del pignone riduttore di sollevamento del DM8”.
Inoltre l’azienda “ha illustrato alle 00.SS. gli interventi già realizzati ed in particolare: l’illuminazione di emergenza del DM3 e del DM2, mentre le relative attività del DM1 saranno completate entro oggi; sostituzione dell’UPS radio DM2 e verificata efficienza delle radio in dotazione ai DM”. Le gru saranno dotate di radio fisse o radio portatili. Inoltre, a partire dal oggi saranno disponibili 5 cellulari a disposizione dei lavoratori per sopperire ad eventuali mancanze o avarie delle radio disponibili (come accaduto giovedì sera ad un lavoratore del II sporgente, rimasto due ore sulla gru al buio).
Secondo indiscrezioni, pare che l’incidente di venerdì sera, sia stato dovuto al fatto che un tubo che svolge il ruolo di contrappeso posto al centro della gru, sia stato rimosso o smontato, causando il collasso del mezzo: questo quanto trapelato sino ad ora, ma si dovranno attendere comunque gli accertamenti ancora in corso anche da parte dell’autorità giudiziaria e dello SPESAL.
Ma per un problema che prende la strada della soluzione, un altro ben più grosso si profila all’orizzonte. Stando a quanto trapelato da fonti sindacali, e confermato anche dal sito inchiostroverde.it infatti, l’Eni avrebbe comunicato all’Ilva che a partire dalle 9.30 del 29 dicembre sospenderà la fornitura di metano. Il che comporterebbe la fermata degli altiforni 2, 4 e 5 in questo ordine. A motivare tale decisione, la mancanza ancora oggi di garanzie da parte di Ilva alle richieste di Eni su una fideiussione bancaria di 200 milioni di euro richiesta dall’azienda petrolifera a garanzia e come anticipo per la fornitura nel 2015. Un sorta di ricatto dalla tempistica alquanto non casuale. Ma che siamo convinti rientrerà nel breve termine.
Gianmario Leone (TarantoOggi, 17.12.2014)
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