Natuzzi, emendamento di Forza Italia
È stato presentato, in Commissione consiliare al Bilancio, l’emendamento proposto dal presidente del gruppo di Forza Italia, Ignazio Zullo, per alleviare le ansie dei lavoratori della Natuzzi spa di Santeramo in Colle, collocati in cassa integrazione a zero ore. I primi sei mesi di cassa integrazione del 2015, infatti, sarebbero condizionati da tempi burocratici tiranni che richiederebbero uno sforzo ulteriore a carico dei lavoratori, come il pagamento degli interessi per i prestiti bancari. Con l’emendamento presentato, invece, si chiede di porre a carico del bilancio regionale la quota di interessi gravanti sulle anticipazioni bancarie per il trattamento economico dei lavoratori, destinando a tal fine 200 mila euro. “Confidiamo – dichiara Zullo – nel buon senso della maggioranza di sinistra, che ci aspettiamo essere al fianco dei lavoratori come noi”.
Sempre ieri, il sindaco di Cassano Murge, ha scritto al Prefetto di Bari e al governatore Vendola “affinché il grido di aiuto dei lavoratori venga ascoltato”, chiedendo un intervento delle istituzioni sulla gravi crisi aziendale della Natuzzi. “L’azienda, come vi sarà sicuramente noto, ha collocato in CIGS a zero ore oltre 1500 suoi dipendenti senza corrispondere la relativa anticipazione del trattamento economico. Toccherà dunque al Ministero del Lavoro autorizzare e poi provvedere alla erogazione delle somme. I tempi di attesa saranno lunghissimi: si prevedono 6 o 7 mesi prima che i lavoratori possano percepire il sostegno economico previsto. Se attraverso il sistema bancario sarà possibile ottenere anticipazioni economiche per i lavoratori collocati in CIGS a zero ore (con costi bancari assurdamente addebitati agli stessi lavoratori), detta soluzione non è adottabile per quei lavoratori che sono collocati in CIGS solo parzialmente. Per queste ragioni chiedo un vostro intervento presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché si pongano in essere con la dovuta urgenza tutte le azioni utili ad accelerare la definizione del trattamento di CIGS da parte del Ministero del Lavoro”.