Ben tredici società cooperative dedite alla mitilicoltura nel primo seno del mar Piccolo, tutte difese dall’avv. Mimmo Lardiello del foro di Taranto, hanno visto oggi riconoscersi il diritto ad essere parte civile nel procedimento in relazione a quei reati dai quali è scaturita l’impossibilità da parte loro di poter proseguire nella attività a causa della presenza, proprio nel primo seno del Mar Piccolo, di Pcb e diossine in quantità eccedenti le dosi consentite, circostanza dalla quale è scaturita la nota ordinanza di blocco di movimentazione e vendita dell’Asl del luglio del 2011.
Questo il commento dell’avvocato Lardiello: “Una decisione di importanza storica che finalmente apre la strada dell’accertamento della verità in relazione ai fatti che hanno distrutto il patrimonio inestimabile della mitilicoltura nel primo seno del Mar Piccolo di Taranto. Una decisione quella del gup Gilli che oggi vede dunque finalmente riconosciuto il diritto degli operatori del settore della mitilicoltura ad essere in prima linea in qualità di parti processuali, nella convinzione che il rinvio a giudizio prima e l’accertamento nel merito dopo finalmente riusciranno a chiarire le responsabilità e assicurerà loro il giusto ristoro per gli inestimabili danni subiti”.
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