TARANTO – Il procuratore di Taranto Franco Sebastio oggi ha fatto un ulteriore sopralluogo a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera di Taranto sullo specchio acqueo antistante il quarto sporgente del porto dove giovedì scorso si è spezzata in due una gru e sono rimasti contusi due lavoratori dell’Ilva, uno dei quali è anche caduto in mare. Sebastio era accompagnato dal capitano di vascello Giuseppe Famà, capo del Compartimento marittimo di Taranto, e dal colonnello Daniele Sirimarco, comandante provinciale dei carabinieri. L’intervento ha fatto seguito alla operazione di recupero dalle strutture sommerse della gru di un notevole quantitativo di olio lubrificante che «seppure contenuto in casse apparentemente integre – spiega una nota della Capitaneria – costituiva un potenziale pericolo per l’ambiente. L’attenzione delle istituzioni è tuttavia rivolta anche alla situazione in atto in relazione alla posizione in cui si trova la stessa gru, in bilico sulla banchina ed in parte sommersa, per il rischio che la stessa possa scivolare in mare». Tuttavia, le prime valutazioni condotte dai tecnici dell’Ilva con l’assistenza di personale specializzato della Autorità marittima consentono di «escludere al momento – aggiunge la Capitaneria – il rischio di danni gravi all’ambiente ed alla sicurezza della navigazione. Per comprendere, invece, le esatte cause del verificarsi di un evento così eclatante, saranno necessari ulteriori approfondimenti tecnici, che le istituzioni competenti, così come la stessa Ilva stanno conducendo, anche acquisendo informazioni tecniche direttamente dalla ditta costruttrice della gru». (ANSA)