“Finalmente anche in Italia si parla di biodiversità del settore agroalimentare ma il testo in esame presenta criticità che abbiamo cercato di arginare attraverso diversi emendamenti che proveremo a far accogliere in Aula”. Commentano così le deputate M5s della Commissione Agricoltura, Silvia Benedetti e Loredana Lupo, l’avvio della discussione della proposta di legge sulla biodiversità del settore agroalimentare. A non piacere, in particolare, è la creazione del Comitato per la biodiversità, al posto del Comitato permanente per le risorse genetiche istituito nel 2009, che le deputate temono serva solamente a generare un nuovo ‘poltronificio’; meglio la costituzione di un tavolo tecnico-scientifico, incaricato per la definizione dei metodi di caratterizzazione delle risorse genetiche presso il ministero dell’Agricoltura. Altra battaglia sulla quale il M5s non intende fare marcia indietro è quella delle definizioni, troppo generiche che generano interpretazioni non univoche su una materia che invece richiede attenzione e scrupolo. “Nel complesso – concludono le deputate – la legge va comunque considerata un primo passo attraverso il quale, anche nel nostro Paese, si inizierà a parlare di biodiversità e a trovare il modo di tutelarla veramente, perché non sarà facendo un po’ di pubblicità e dando i soldi ai soliti organizzatori di eventi che riusciremo a salvarla, servono strutture specializzate, ricercatori competenti e anni di indagini e non certo comitati di amici”.