Sviluppo alternativo per Taranto, l’appello di “Liberi Cittadini” e “D.T.U.”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta sottoscritta da “I Liberi Cittadini di Taranto”  e “D.T.U. (Donne Taranto Unite)”, rivolta al sindaco e al consiglio comunale, e per conoscenza a Jerzy Buzek, presidente della commissione  europea Industria, Ricerca ed Energia; Giovanni La Via, presidente della  commissione europea Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza.  

tamburi-57Appena ieri mattina abbiamo appreso che l’acciaieria Lucchini di Piombino (secondo impianto d’Italia per dimensioni) andrà al gruppo Algerino Cevital, manca soltanto la firma del Ministro dello Sviluppo Economico. L’operazione consentirà la chiusura dell’attuale cokeria, la costruzione di due forni elettrici ed un laminatoio consentendo la produzione di due milioni di tonnellate di acciaio annue. Sono previsti investimenti per 400 milioni, e mantenimento degli attuali livelli occupazionali. Prevista la bonifica dei terreni e la produzione di bio-diesel e prodotti agroalimentari. Nascerà anche un polo logistico per l’import export delle attività del gruppo.

Impossibile, per noi tarantini, in questo momento non fare un parallelo con la grave situazione dell’ Ilva di Taranto. Ci chiediamo perché, per il nostro territorio, non vengano ipotizzate subito soluzioni analoghe, dato che si dovrebbero spendere ben 8 miliardi di euro per bonificare realmente un obsoleto stabilimento siderurgico,senza che si considerino minimamente i costi per la salute della collettività e per un ripristino di condizioni ottimali per tutto il territorio circostante all’acciaieria!!

Considerando la sovrapproduzione mondiale di acciaio, gli elevati livelli di inquinamento che il territorio ionico è costretto a subire, la stasi di qualsiasi opera di ammodernamento degli impianti siderurgici, urgerebbe una svolta che segni una nuova alba per il futuro della città. Se la siderurgia deve continuare a svolgere un ruolo importante nell’economia cittadina vogliamo che sia una siderurgia di eccellenza ed ecocompatibile! Allo stato attuale i più moderni processi siderurgici meno inquinanti non prevedono infatti ciclo integrale e cokerie. Desideriamo inoltre che questo territorio riacquisti la serenità perduta. Il che si può raggiungere soltanto salvaguardando i lavoratori dell’ Ilva con il recupero dei posti di lavoro che verranno a mancare, causa una ridotta produzione, tramite il finanziamento di attività ecosostenibili. Deve essere così tutelata la salute degli stessi lavoratori Ilva e di tutti i cittadini di Taranto.

Il nostro vuol essere un suggerimento a considerare quanto sta avvenendo altrove ed un forte appello, innanzitutto, verso chi può e deve guidare la città di Taranto verso mete più gratificanti, quindi il sindaco ed il consiglio comunale tutto, affinchè si chieda con forza che la Comunità Europea ed il Governo Italiano, oltre ai livelli locali, favoriscano in tutti i modi possibili ciò che da più parti richiedono i cittadini: le bonifiche dei terreni e delle acque contaminati, uno sviluppo compatibile con il turismo ed il recupero delle risorse agroalimentari, ed incentrato su università, ricerca, cultura, marketing territoriale, valorizzazione e pieno utilizzo delle infrastrutture joniche (aeroporto di Taranto aperto a voli passeggeri di linea, porto crocieristico, distripark, pesca, mitilicoltura e tutte le vocazioni naturali della città). Siamo altresì disponibili ad un incontro.

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