Rapporto AEA su costi inquinamento, l’Ilva peggiora: il commento di Arpa Puglia
Nei giorni scorsi è stato diffuso l’aggiornamento del rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente sui costi economici degli effetti sanitari associati alle emissioni industriali. Nel rapporto sono indicati i costi economici di 600 impianti industriali presenti in Europa. Per la Puglia sono comprese le principali industrie inquinanti delle aree di Taranto e Brindisi (in testa ILVA ed ENEL di Cerano) e la COLACEM di Galatina. Mentre il primo rapporto si riferiva al solo 2009, l’aggiornamento abbraccia un arco temporale più ampio, dal 2008 al 2012. Confrontando i due rapporti (vedi tabella), si nota un peggioramento della situazione dell’ILVA, passata dal 52esimo al 29esimo posto della graduatoria europea ed un relativo arretramento per l’ENEL di Cerano, passata dal 18esimo al 33esimo posto. Ai fini di una migliore comprensione dei costi, occorre considerare che il rapporto sul 2009 conteneva tutte le informazioni a partire dalle emissione degli specifici inquinanti. In particolare era contenuta la stima dei costi prodotti dalle emissioni di CO2 (impattanti a livello globale, ma non locale), mentre nel rapporto sul quinquennio 2008-2014 non è possibile considerare specificamente i costi economici degli impatti sanitari locali. Ne deriva che gli impianti ad alta emissione di CO2 (come ad esempio le megacentrali a carbone) risentono di tale criterio valutativo.
NOTA STAMPA DI ARPA PUGLIA