“Premesso che l’AST di Terni e l’Ilva di Taranto sono due casi completamente diversi che non possono essere accomunati da un’unica soluzione, a questo punto riteniamo doveroso fare alcune precisazioni – continuano le eurodeputate pentastellate – É il Movimento 5 Stelle che ha chiesto e ottenuto che la discussione sulla crisi dell’acciaio europeo non venisse affrontata soltanto dal punto di vista delle aziende e delle multinazionali, ma anche e soprattutto dal punto di vista ambientale e dei lavoratori, le prime persone da tutelare in casi gravi e drammatici come questi. Infine, sempre il Movimento 5 Stelle, ha chiesto ed ottenuto che alla discussione seguisse una proposta di risoluzione, che sarà votata a dicembre durante la prossima seduta plenaria del Parlamento europeo, per fare seguire fatti concreti alle solite belle parole infarcite di vuota retorica”, concludono Agea e D’Amato.
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