Perseverare nella logica del consumo del suolo –in assenza di urbanistica sostenibile e di approccio olistico- sulla scorta di un piano regolatore sovraesteso (con previsione di 300.000 abitanti) significa ripetere gli errori del passato (dall’edificazione del primo grattacielo a deturpare il lungomare di Taranto, alla scelta di realizzare il quarto centro siderurgico malcollocato a ridosso del quartiere Tamburi, alla scelta infelice di “tombare” il lago della Salina con materiali di risulta).
Il Wwf Taranto ribadisce la convinzione che la riqualificazione del Borgo Umbertino e delle periferie – attraverso una politica urbanistica razionale e lungimirante che ponga un freno all’espansione della città – nonché la difesa e valorizzazione del paesaggio e della natura siano scelte felici anche dal punto di vista economico per i riverberi sullo sviluppo del turismo culturale e dell’ecoturismo in Puglia, la nuova frontiera di un turismo sostenibile.
NOTA STAMPA DEL WWF TARANTO
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