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Piano Cimino, Bonelli (Verdi) dice “no” alla delibera

Ho esperienza in campo amministrativo ma da quando faccio politica non mi è mai capitato di vedere una delibera come quella della lottizzazione/ piano particolareggiato in località Cimino, firmata alla velocità della luce. Cosa c’è che non va e che mi ha lasciato senza parole? In data 27 marzo 2014 veniva recapitata al protocollo del gabinetto del sindaco una diffida da parte delle società “Gallerie commerciali Italia spa” e  “Due mari srl”  per procedere all’approvazione del piano particolareggiato in località Cimino.

Nemmeno il tempo di consegnare la diffida agli uffici, avere il tempo di leggerla che la delibera era già pronta. Infatti alcune ore dopo il ricevimento della diffida veniva firmata il 28 marzo una delibera che accoglieva la richiesta delle due società. Questa delibera  a firma dell’assessore alla pianificazione urbanistica, del dirigente e del responsabile del servizio da mandato al dirigente della direzione urbanistica di procedere alla redazione di un piano particolareggiato in località Cimino.

Domanda: come si è riusciti a realizzare una delibera in poche ore alla velocità della luce inserendo tra le motivazioni della delibera anche il ricevimento di una diffida che era arrivata poche ore prima?  Sono semplicemente senza parole! Il 7 novembre 2014 veniva recapitata ai consiglieri comunali di Taranto il ricorso al Tar per chiedere la nomina di un commissario ad acta per il rilascio dell’autorizzazione, nel ricorso si fa riferimento al parere positivo rilasciato dagli uffici del comune e per queste ragioni lamentando la lentezza della decisione da assumere da parte del comune, presentano ricorso al Tar.

La prima domanda è: come è stato possibile che la direzione Urbanistica del Comune ha rilasciato parere positivo in assenza di un’indirizzo urbanistico da parte del Comune? Voglio ricordare che la semplice previsione di piano regolatore non conferisce alla proprietà dei terreni nessun diritto acquisito, come stabilito con sentenze della cassazione in sede civile. Ad oggi non c’è nessuna convenzione o atto che obbliga l’amministrazione a procedere che ha sempre il dovere nella pianificazione urbanistica di salvaguardare l’interesse pubblico. Noi Verdi diciamo no a una nuova e drammatica colata di cemento con conseguenze sociali ed economiche negative danneggiando la piccola distribuzione. 
Il territorio palude Erbara – Salina Grande, interna al bacino idrografico del Mar Piccolo è un’area caratterizzata da un delicato ed importante ecosistema ambientale e paesaggistico ed è classificata come un SIC (sito importanza comunitaria).

Angelo Bonelli, consigliere comunale Verdi per Taranto Respira e coportavoce naz. dei Verdi

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