Tempa Rossa, cosa bolle in pentola? Ne parlano Legamjonici e A.U.T.
“Nel corso della conferenza stampa – si legge in una nota – sarà spiegato come potrebbe evolvere la questione ‘Tempa Rossa’ e aspetti cruciali che il Governo non può ignorare. Inoltre, faremo delle specifiche richieste a tutela del futuro economico di Taranto in riferimento all’area portuale. L’azione dei movimenti cittadini aderenti al Movimento Stop Tempa Rossa ha condotto al primo importante risultato per contrastare la realizzazione del progetto Tempa Rossa. Dal 28 giugno 2014 ad oggi, attraverso un’azione costante di informazione alla cittadinanza e all’amministrazione comunale, attraverso manifestazioni e confronti pubblici e grazie alla presenza puntuale in tutte le sedi istituzionali, il movimento ha fatto sì che il Consiglio Comunale deliberasse per il blocco del prolungamento del pontile Eni, utile al progetto Tempa Rossa. Nonostante le ingerenze dell’Ente Provincia di Taranto e le pressioni esercitate dai maggiori sindacati e da Confindustria Taranto, la posizione del Comune di Taranto pare irremovibile. Tuttavia non possiamo abbassare la guardia e dobbiamo aspettarci un nuovo colpo basso da parte del Governo per imporre a Taranto questo progetto deleterio sotto tutti i punti di vista. Prassi questa ormai consolidata e ‘seriale’, come abbiamo potuto constatare nel caso dell’Ilva di Taranto. A ciò si aggiunge il blocco dell’attività del porto asservito all’industria pesante. L’attività di Cementir è addirittura marginale e viene tra l’altro ad occupare l’area più strategica in quanto intersezione naturale di tutte le principali vie di comunicazione e di ingresso nella città di Taranto”.