Si faceva presente che “in base a documenti pubblicati anche sul sito internet della società, dal 19 settembre 2014, sarebbero in corso i pagamenti dei fornitori dell`Ilva che hanno la sede nella provincia di Taranto. La scelta appare agli interroganti di dubbia legittimità ed inspiegabilmente lesiva dei basilari principi di eguaglianza dei creditori, a maggiore ragione se perpetrata da un commissario di nomina governativa e, come riportato dal sito su istanze di «autorità istituzionali e religiose» e con il placet di Confindustria, per far fronte allo stato di crisi, che sta colpendo tutto il Paese e non certo la sola provincia di Taranto”.
Una risposta che non ha convinto il deputato leghista: “Lei ha detto che non c’è un criterio territoriale, non è affatto vero. Guardi i comunicati stampa fatti dal commissario Gnudi dove si parla di pagamento dell’indotto delle aziende tarantine, in barba a tutti i criteri di eguaglianza tra i creditori. Le posso garantire che il 60% della imprese dell’indotto sono del Nord e loro non hanno alcuna garanzia sul pagamento. E’ un dato molto sconfortante. Quella del governo è una posizione inetta “.
Intanto, ieri sera si è tenuta una riunione nella sede di Confindustria Taranto in cui si sarebbe fatto il punto dopo la decisione assunta dal gip di Milano che ha sbloccato i fondi dei Riva per destinarli al risanamento ambientale degli impianti. In base a quanto ci è stato riferito, tra gli imprenditori locali appartenenti all’indotto Ilva si respirava un clima di maggiore fiducia e serenità. Nel pomeriggio di oggi, è intervenuto il presidente di Confindustria Bari e Bat Michele Vinci: “Ci aspettiamo ora che la parte strutturale del piano ambientale si ponga anche l’obiettivo di portare benefici all’economia del territorio attraverso il coinvolgimento delle imprese locali – ha detto – vorrei rivolgere a tutti i soggetti coinvolti un invito a velocizzare i procedimenti e a dare corso ad un piano che dia lavoro e futuro prima di tutto al nostro territorio. Un piano che preveda da un lato interventi immediati, che salvino l’acciaieria e il suo indotto, e, dall’altro, operazioni di più ampio respiro, che creino nuove opportunità economiche per le imprese del luogo, in un’ottica sostenibile”.
Alessandra Congedo
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