Ilva, Panarelli (Fim Cisl): “Adesso Gnudi non ha più alibi, si deve bonificare”
Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione di Cosimo Panarelli, segretario generale della Fim Cisl Taranto Brindisi.
Bonificare. È questa la parola d’ordine che deve caratterizzare nell’immediato il percorso dell’Ilva verso l’auspicata uscita dall’ormai lunga fase di impasse. Accogliamo con soddisfazione la decisione del gip del tribunale di Milano, Fabrizio D’Arcangelo, che ha permesso il trasferimento del tesoro da 1,2 miliardi di euro appartenente alla famiglia Riva, custodito nei paradisi fiscali.
Liquidità che tornerà direttamente all’Ilva, grazie al noto decreto legislativo del 2013, poi rivisto nel febbraio scorso dal governo Renzi. Ci auspichiamo che queste somme vengano utilizzate immediatamente dal commissario straordinario per l’adeguamento dello stabilimento tarantino alle prescrizioni previsti dall’Autorizzazione integrata ambientale.
Per certi versi il provvedimento del gip milanese sposa il pensiero che la Fim-Cisl ha da sempre espresso, ossia che i soldi per l’ambientalizzazione fossero messi sul tavolo dalla famiglia Riva. Finalmente, attraverso questo nuovo atto della magistratura, intravediamo la possibilità concreta affinché, in tempi brevi, vengano avviati tutti i lavori necessari per lo stabilimento ionico. I cittadini di Taranto, così come i dipendenti della fabbrica, possono sperare, con un pizzico di serenità in più, di vivere e lavorare in un territorio più sicuro.
Per quanto ci riguarda la notizia ci dà una ulteriore carica per affrontare con maggiore determinazione la vertenza, iniziando ad intravedere nel lungo tunnel delle incertezze, seppur ancora distante, uno spiraglio di luce. Ci auguriamo, a questo punto, che il commissario Gnudi incontri, quanto prima, il sindacato per informarlo circa i tempi di attuazione dell’Aia. Un’occasione importante che speriamo possa contribuire ad infondere fiducia anche alla luce dei prossimi sviluppi, in materia di passaggio di proprietà .