GENOVA – “Gli scenari possono essere diversi, ma tutti preoccupanti. Le banche, da quello che capiamo, non sarebbero disposte a dare la seconda tranche di prestito all’Ilva, da novembre in poi, questo vuol dire che si blocca la produzione, si rischiano gli stipendi, si blocca tutto”. Il segretario della Fiom di Genova, Bruno Manganaro, delinea una situazione complessa per la vicenda Ilva anche perchè, in attesa che sia fatta chiarezza sulla vendita il problema adesso sembra essere quello della liquidità. “Le banche chiedono garanzie su chi sarà il futuro azionista e i problemi sono complessi – prosegue Manganaro – Mittal è uno dei candidati ma c’è ancora la famiglia Riva, in Italia esiste il diritto di proprietà e alla famiglia Riva non si può togliere l’azienda così”. Tra gli scenari possibili anche quello del fallimento. “Il rischio fallimento è concreto – prosegue il segretario della Fiom – perchè, o in un mese si raggiunge l’accordo con la nuova azienda e con la famiglia, o non ci sono i soldi. E a quel punto mi sembra quasi un meccanismo automatico la decisione di portare i libri in tribunale. Non vorrei che il governo pensasse di arrivare a questo per togliersi qualsiasi reponsabilità e far decidere ai tribunali quello che non riesce a decidere la politica”. (ANSA)