Ilva, Angeletti (Uil): “Se finisce male la colpa è del Governo” – E su Tempa Rossa….
“Il governo, siccome è il proprietario dell’Ilva dal punto di vista sostanziale, ha questa responsabilità: se la fa finire male, è solo colpa sua”. Lo ha detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, a Castellaneta Marina dove partecipa al congresso nazionale della Uil Flp. Lo riferisce l’agenzia Ansa. “Se l’Ilva avesse avuto lo stesso fatturato di due anni fa – ha proseguito Angeletti – oggi l’Italia avrebbe un pil +0,3%. I dati economici negativi sono tutti da addebitare, numeri alla mano, ai miliardi in meno di produzione dell’industria siderurgica in Italia. L’Ilva deve tornare a produrre in maniera sicura, non solo per i lavoratori che sono dentro, ma anche per l’ambiente, almeno 10 milioni di tonnellate di acciaio all’anno”. Quanto ai possibili acquirenti, Angeletti ha detto che “non interessa il passaporto, perchè solo questo livello di produzione garantisce i livelli occupazionali e anche un’altra cosa: che fra due anni qualcuno non ci spieghi che siccome la produzione è troppo bassa, i costi fissi sono enormi e il più grande stabilimento d’Europa di acciaio deve essere chiuso in Italia e trasferire la produzione e i posti di lavoro in Germania. Non in Cina, non in Corea e neanche in Bulgaria, ma in Germania o in Francia, dove il costo del lavoro è un pò più basso. Questo è ciò che bisogna impedire”.
TEMPA ROSSA – “A forza di dire no creeremmo solo disoccupati e torneremmo a come era la Puglia 50 anni fa, quando la gente emigrava”. Angeletti ha detto la sua anche sulla contrarietà espressa da movimenti e associazioni nei confronti del progetto ‘Tempa rossa’, che prevede la realizzazione di una condotta per trasferire alla raffineria Eni di Taranto, per lavorarlo, il greggio estratto in Basilicata. “Molto spesso – ha detto Angeletti – quelli che sostengono il ‘no’ ai vari progetti dovrebbero avere il buon gusto di dire, siccome magari lavorano in altri posti: a tutti quelli che rimangono disoccupati gli offriamo il nostro posto di lavoro”. Sempre secondo quanto riferisce l’Ansa, Angeletti ha sottolineato che “l’Italia e il mondo sono pieni di pugliesi che sono emigrati quando eravamo molto più poveri di adesso. Se vogliamo intraprendere questa strada – ha aggiunto – a forza di dire no ci andiamo molto velocemente”.