Nella giornata del 14 ottobre, il prefetto di Taranto Umberto Guidato e il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno hanno incontrato i due commissari straordinari di ILVA Taranto, Piero Gnudi e Corrado Carruba (quest’ultimo fresco di nomina). Nella stessa giornata l’ILVA, tramite nota stampa, ha dichiarato di aver ottemperato al 75% delle prescrizioni AIA, ribadendo il fermo impegno nel proseguire il piano di risanamento ambientale, di recupero dell’efficienza produttiva e commerciale e di reperimento delle risorse finanziarie a supporto del raggiungimento di questi obiettivi. Continua il valzer delle promesse dunque, degli incontri farlocchi, delle nomine ad hoc, il tutto per continuare a celare la reale situazione dello stabilimento.
Chi vive quella fabbrica quotidianamente sa che non esiste nulla di concreto nelle affermazioni del commissario Gnudi. Altro che 75% di prescrizioni ottemperate. La realtà è un’altra: si continua a prendere tempo, a illudere cittadini e lavoratori che qualcosa stia cambiando o che qualcosa sia già cambiato (ovviamente in meglio). Ci chiediamo, ad esempio, a che punto siano le bonifiche dei 1300 siti di amianto ufficialmente riscontrati dall’ex commissario Bondi e per le quali non vi erano disponibilità economiche. Ci auguriamo che nell’incontro avuto, Sindaco e Prefetto abbiano preteso risposte in tale direzione e rendano partecipe la città che rappresentano.
Noi, in attesa, lanciamo una proposta: Piero Gnudi e ILVA aprano le porte dello stabilimento ai giornali, alle tv ma soprattutto ai semplici cittadini. Dimostrerebbero che la realtà è diversa e che si sta procedendo nella impossibile ambientalizzazione. Un “OPEN DAY” insomma, sullo stile di quello fatto nel 2010, magari con guide diverse questa volta… che quantomeno abbiano il buonsenso di non affermare che l’acqua sia più pura una volta fuoriuscita dal ciclo produttivo del siderurgico tarantino e tornata al mare… (a Taranto è accaduto anche questo).
Gli operai ILVA del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti si rendono disponibili per fare da ciceroni, come già proposto qualche mese fa in occasione della visita della commissione ambiente e salute. A noi risulta che l’area a caldo con gli impianti sotto sequestro (con facoltà d’uso) continui la sua marcia imperterrita, provocando ancora malattie e morte, per gli operai in primis e per tutta la città… ma lo fa a norma di legge. Mentre le aree a freddo, subiscono disagi e fermi impianti e le prospettive per il futuro non sono per niente rosee. E’ il paradosso che viviamo da anni e che non vede via d’uscita al momento.
Caro commissario, non è il caso di sbandierare percentuali a destra e manca su ipotetiche ottemperanze delle prescrizioni AIA. Le uniche percentuali che stanno aumentando sono quelle relative ai tumori infantili e di questo, purtroppo, abbiamo la certezza. Le diamo infine un consiglio: non si sforzi a sembrare meravigliato quando parla della procedura di infrazione aperta a Bruxelles dalla Commissione Europea. Facevano così anche gli altri che prima di lei sono stati chiamati a difendere l’indifendibile, a metterci la faccia, a fare il lavoro sporco. Alla fine hanno solo perso tanta credibilità, ma hanno accumulato lauti compensi fregandosene della salute degli operai e dei cittadini.
Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti
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