Confagricoltura: “No a Tempa Rossa: sfrutta il territorio e non produce grandi benefici”

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luca lazzaroTARANTO – Un diniego motivato e non pregiudiziale al progetto Tempa Rossa. E’ questa la netta posizione di Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Taranto, resa nota a margine dell’evento di presentazione dell’operazione “Tempa Rossa”, organizzato da Total E&P Italia, Shell E&P Italia e Mitsui E&P Italia B e svoltosi questo pomeriggio a Taranto nell’Hotel Mercure Delfino. La riflessione del presidente di Confagricoltura Taranto, che ha sempre tenuto un’attenzione piuttosto alta su tutte le tematiche ambientali, in particolare con la costituzione di parte civile nel processo “Ambiente svenduto”, ha posto l’accento sui «temi dell’impatto ambientale» e sui «riflessi legati all’economia portuale» di un progetto da 1,6 miliardi di euro che svilupperà un traffico navale di 90 navi in più all’anno nel porto ionico.

«Ho voluto esprimere le nostre ragioni – ha rimarcato Lazzàro – e le nostre visioni sull’economia del territorio. Si continua, infatti, a porre in essere delle azioni che puntano allo sfruttamento del nostro territorio, che ricalcano modelli di sviluppo troppo vecchi, basati su un’economia grigia che non ha futuro, e senza lasciare alcunché alle economie locali, se non qualche decina di posti di lavoro definitivi a voler essere ottimisti».

Per Confagricoltura, in pratica, si è ancora nel solco di un modello di sviluppo che ha già mostrato la corda: «Operazioni come Ilva, Ilva bis, Nearshore (grandi pale eoliche a 200 metri dalla costa di Lido Azzurro) e Tempa Rossa – ha affermato ancora il presidente – seguono incessantemente questo schema di gioco: sfruttiamo il territorio, accaparriamo tutto quello che è possibile accaparrare lasciando qualche tocchetto di pane (qualche posto di lavoro, al massimo se proprio dobbiamo qualche subappalto). Ma questo schema prevede come diretta e/o indiretta conseguenza: degrado ed inquinamento; quindi, un prezzo enorme sulla salute e sulle economie locali diverse quali l’agricoltura, il turismo, l’artigianato, il commercio e le piccole e medie industrie».

Di qui l’analisi, scevra da posizioni precostituite, sulle conseguenze anche economiche dell’operazione “Tempa Rossa”: «Tutto questo a noi agricoltori e prima ancora a tutto il territorio non porta grandi benefici. Anzi, dobbiamo lavorare costantemente per cercare di mascherare la provenienza dei nostri prodotti e cercare di minimizzare i termini d’impatto ambientale per attrarre flussi turistici nelle nostre masserie». «Per tale ragione – ha concluso Lazzàro – Confagricoltura Taranto esprime la propria contrarietà all’iniziativa, non in modo strumentale, ma in modo costruttivo e, soprattutto,   motivato dalla oggettiva asimmetria tra pesanti costi ambientali e modesti benefici economici».

 

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