Processo Ilva, Slai Cobas: “Bene la Cassazione, ora prepariamoci per il 16 ottobre”
Lo Slai cobas per il sindacato di classe di Taranto esprime soddisfazione per la decisione della Cassazione che ha detto no alle richieste di Riva e dello stesso governo, attraverso il suo commissario Gnudi, al fatto che il processo dovesse svolgersi lontano dai lavoratori, dagli abitanti di Taranto che hanno subito e subiscono tutti i danni letali di una politica basata solo sulla difesa dei profitti aziendali, in disprezzo della salute e della vita, come dei diritti dei lavoratori, allo scopo di manipolarlo più facilmente, per farne un processo-farsa. In questo primo passaggio hanno perso. Questo deve rafforzare la necessità che il processo ora non deve essere delegato agli avvocati o agli stessi magistrati, né le leggi, codicilli, o le più o meno abilità tecnico-legali, devono essere il centro o l’unica voce. In questo processo deve emergere lo scontro vero con i Riva e i suoi complici, ma anche con il governo che anche sulla questione del trasferimento, come dei vari decreti, è stato dalla parte dell’azienda. Per questo nel processo, dentro e fuori, deve essere presente e farsi sentire la realtà viva dei lavoratori e della popolazione di Taranto. il 16 ottobre lo Slai cobas sarà dentro al processo, con le “parti civili” di più di 100 operai Ilva, lavoratori cimiteriali, abitanti dei Tamburi e Paolo VI; e sarà fuori a manifestare. Martedì 14, alle ore 18, presso la sede via Rintone, 22 si terrà una riunione di tutti i lavoratori e abitanti già “parti civili” per organizzare la presenza al processo del 16 ottobre. Fino a quella data è possibile costituirsi “parte civile”, per cui invitiamo soprattutto operai Ilva e dell’ appalto, abitanti del quartiere Tamburi a prendere contatto con lo Slai cobas . Tel. 3475301704 –slaicobasta@gmail.com.
NOTA STAMPA – SLAI COBAS