L’Ilva ha contestato nel periodo compreso tra il 30 settembre e il 3 ottobre scorsi ”un concomitante ed anomalo assenteismo” per malattia di 12 tecnici su 25 del Reparto Convertitori dell’Area Acciaieria 1 e dell’Area Acciaieria 2 dello stabilimento di Taranto. Una situazione che Confindustria Taranto ha stigmatizzato ritenendo che possa ”compromettere il raggiungimento dei livelli minimi di redditivita’ ed autosufficienza dello stabilimento di Taranto che attualmente sono fortemente in discussione”. Le dichiarazioni del management aziendale, che evidentemente mette in dubbio la veridicita’ delle certificazioni, vengono definite ”roboanti e diffamatorie” da parte dell’Usb (Unione sindacale di base). ”Ilva – sottolinea il coordinatore provinciale Francesco Rizzo – ritiene anomala l’assenza per malattia di una decina dei Tecnici-Cov, ma non ritiene anomalo che una quarantina di lavoratori negli ultimi mesi (tra cui diversi Tecnici-Cov Acc2) abbiano preso infezioni agli organi genitali (cistite)”. Il sindacato evidenzia la difficile situazione igienico-sanitaria negli impianti viene. ”Ilva – aggiunge Rizzo – non ritiene anomalo che 30 lavoratori delle pulizie industriali consumino il pasto in una officina, e aspettino da 2 anni il refettorio”, ”non ritiene anomalo far partire Cov 3 dell’acciaieria 1 con le aspirazioni inesistenti e il pulpito Cov (dove lavorano i ‘Capo-forni’) che ad ogni colata si riempie di fumo rosso” e ”non ritiene anomalo che negli uffici, mense, bagni, refettori, attrezzerie, officine, posti di attesa, pulpiti e pulpiti stirring soprattutto in Acciaieria 2, ci sia un invasione di migliaia di topi, segno tangibile di quale discarica siano diventate le Acciaierie”. (ANSA)