Il Consiglio dei Ministri nella seduta di martedì 30 settembre ha adottato, su proposta del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, il «Piano nazionale degli aeroporti». Tra i ventisei scali di interesse nazionale compare anche quello di Taranto che rientra tra gli aeroporti di interesse nazionale nel bacino Mediterraneo-Adriatico insieme a Brindisi. L’aeroporto di Bari invece viene indicato come strategico. Dopo l’adozione formale del Piano Nazionale degli Aeroporti, il prossimo passo sarà l’intesa con la Conferenza Stato-Regioni prima dell’approvazione del Dpr da parte del Presidente della Repubblica.
Facciamo a tal fine notare, che la Regione Puglia aveva inviato, nelle propedeutiche consultazioni all’inserimento del nostro scalo con la qualifica “nazionale”, un piano industriale aeroportuale tutto teso alla sperimentazione di droni (civili o militari?), aeromobili a pilotaggio remoto, il cosiddetto “Airport test bed”, e quant’altro attinente ad un infelice e miope utilizzo “vocazionale” del nostro scalo nel campo della logistica, cargo, con qualche minima concessione ai voli charter, escludendo cioè la riapertura piena, auspicata da parte di tutta la collettività, ai voli passeggeri di linea, in situazione di parità con gli altri aeroporti pugliesi.
L’attuale provvedimento approvato dal Consiglio adesso, sebbene apparentemente non precluderebbe l’equa condivisione dei voli di linea passeggeri, che necessariamente dovrebbero essere rimodulati solo fra Bari, Brindisi e Taranto, apre adesso una nuova fase in cui tutte le nostre istanze dovranno essere soddisfatte in merito ai principali collegamenti verso hubs nazionali ed internazionali. Il lavoro dell’assessore reg.le Giannini e del presidente Vendola, per il nostro aeroporto, sono però notevolmente sotto le aspettative minime del territorio e pertanto abbiamo intenzione di vigilare fino in fondo!
Purtroppo, dobbiamo rilevare ancora una volta che abbiamo avanzato continue richieste di incontri, sempre ignorate, sia dalla V Commissione reg.le Trasporti,sia dall’assessore delegato che dal presidente della Regione. Si sono ricevute notizie e risposte trasversali con decisioni prese sulle teste dei cittadini, disattendendo esigenze e diritti ! AdP e Regione concentrati solo sugli scali di Bari e Brindisi, pronti a soddisfare egoistiche richieste di allargamenti e collegamenti, con esosi costi in denaro pubblico, pur di non permettere il peno utilizzo dell’aeroporto di Grottaglie. Forse c’è timore della validità dei nostri ragionamenti?
Senza contare i finanziamenti concessi alle compagnie low cost, per incentivare gli aeroporti di Bari e di Brindisi, tramite machiavellici meccanismi tesi ad evitare bandi di gara! Al proposito, sulla procedura da mettere in campo per dare continuità a un accordo che, a fronte di collegamenti nazionali e internazionali, costa annualmente alle casse della Regione 12 milioni e a quelle di Aeroporti di Puglia 5 milioni per «sconti» su servizi, si è così espresso Vito Riggio, presidente dell’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile): «Il sistema aeroportuale pugliese è un modello per tanti aspetti, ma sulla questione degli aiuti a Ryanair si dovrà applicare la nuova normativa che impone il bando pubblico. Non ci sono altre vie da seguire. Lo prevede la legge e stiamo aspettando che si concluda l’attuale contratto (a fine ottobre 2014) per spiegare ad Aeroporti di Puglia che la procedura dovrà essere rispettata».
Acierno, a.d. di AdP si esprime tuttavia, con intenti opposti all’Enac e, sicuramente, il vettore irlandese non gradirà la cosa visto che Ryan Air non vuole partecipare alle gare pubbliche, ma, secondo Riggio,” non ci sono alternative e non è più possibile andare a trattativa diretta”. Altre compagnie, forse la stessa Alitalia potrebbero allora avanzare proposte. A proposito di Ryan Air, a suo dire, AdP non avrebbe mai nemmeno prospettato la possibilità di usufruire delle scalo grottagliese, della cui esistenza sarebbero stati tenuti, incredibilmente, all’oscuro! Eppure questa compagnia in dieci anni ha trasportato circa 14 milioni di passeggeri da Bari e Brindisi.
Solo nel 2014 transiteranno oltre 2,6 milioni di viaggiatori in totale attraverso i due scali (1,6 milioni a Bari e 1 milione a Brindisi). Inoltre, il marketing manager per l’Italia, lo stesso che “ignorava” l’esistenza dell’aeroporto jonico, John Alborante, ha annunciato che l’impegno della compagnia irlandese per il traffico, il turismo e l’economia pugliesi, prosegue con una programmazione invernale 2014 che conterà 16 rotte dall’aeroporto di Bari e 9 da quello di Brindisi, oltre a un incremento di frequenze verso Londra (Stansted), Parigi (Beauvais) che da Bari diventeranno giornalieri. Perché non considerare di “dirottare” almeno alcuni voli verso le principali destinazioni su Taranto? Persiste, a quanto pare, la volontà politica da parte della Regione Puglia di sbarrarci il passo, anche e non solo, all’uso dell’aeroporto, e, nonostante dichiarazioni altisonanti e atti di indirizzo politico di vari consigli comunali, la difesa del nostro territorio continua a passare invariabilmente da troppo tiepidi governi comunali!!!
Associazioni pro-aeroporto di Taranto
Mov. Aeroporto Magna Grecia, Mov. Benvenuti a Taranto, Ass. Filovita, Ass. Paolo Zayd, Aps Progentes, Ass Puglia Internazionale
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