Durante la riunione di ieri, il commissario Vera Corbelli ha infatti dichiarato che in merito allo studio di ARPA e CNR e ai lavori della Cabina di Regia su questo specifico intervento, ci sono diversi aspetti che andranno approfonditi. A quanto pare, il commissario Corbelli, che a differenza del suo predecessore Alfio Pini ha sin da subito avuto un approccio molto tecnico ai lavori della Cabina, avrebbe contestato il fatto che le attività siano state concepite in maniera troppo settoriale e che lo studio elaborato da ARPA e CNR presenti delle lacune e non sia del tutto esaustivo (lo studio e gli interventi riguardano infatti soltanto il I seno del Mar Piccolo, con l’ex commissario Pini che aveva sin da subito scelto un approccio sistemico e graduale, affrontando un problema per volta).
Addirittura pare che il commissario Corbelli abbia manifestato l’intenzione di chiedere al ministero dell’Ambiente di rivedere le attività previste dal protocollo d’intesa sottoscritto nel 2012. Il che avrebbe alquanto disorientato gli enti che fanno parte della Cabina di Regia, che ricordiamo essere composta dai ministeri dell’Ambiente, dello Sviluppo economico, dei Trasporti e della Coesione Territoriale, oltre che dalla Regione Puglia, dalla Provincia di Taranto, dai comuni di Taranto e Statte, dall’Autorità Portuale di Taranto e dall’ARPA Puglia. Il commissario Corbelli pare infatti non essere stato troppo esaustivo nelle sue dichiarazioni, tanto da indurre a pensare che il tutto possa prevedere due strade possibili al momento percorribili: da un lato, eventualità sicuramente positiva, la possibilità di richiedere un aumento dei fondi stanziati per l’intervento di bonifica del Mar Piccolo (per il quale l’accordo del 2012 ha previsto una spesa totale 21.000.000 di euro tramite la delibera CIPE del 3 agosto 2012 n. 87).
Dall’altro però, in molti hanno il timore che il commissario abbia in realtà intenzione di chiedere ulteriori studi ed approfondimenti, il che potrebbe appunto voler significare un posticipare nel tempo l’intervento di bonifica, con il concreto rischio di far arenare il tutto (come già avvenuto nel lontano 2006).
Il tempo dunque, continua a scorrere inesorabilmente. Basti pensare che come riportammo lo scorso 15 aprile, la riunione della Cabina di Regia di quel giorno fu interamente dedicata alla presentazione dei risultati dello studio effettuato da ARPA Puglia e Cnr. Un lavoro estremamente complesso che, come scrivemmo all’epoca, doveva essere attentamente valutato dal commissario straordinario Alfio Pini e dai componenti della Cabina di Regia. Ex commissario Alfio Pini che in realtà non ha avuto il tempo di esprimersi, essendo andato in pensione poco dopo.
Lo studio è diviso in due parti: la prima riguarda la “Predisposizione del modello di circolazione e risospensione dei sedimenti”, mentre la seconda riguarda “l’individuazione delle fonti ancora attive e le dimensioni del loro inquinamento”. Lo studio ha fornito un modello concettuale sito-specifico del sito e una stima del “rischio” ambientale associato alle varie opzioni di intervento ed indica le superfici del Mar Piccolo (in ettari) oggetto del/degli interventi di bonifica e/o MISE (messa in sicurezza d’emergenza). Da sempre, sono tre le ipotesi di intervento esaminate per il recupero del primo seno del Mar Piccolo: il dragaggio, il capping o diversi biorimedi. Per ognuna delle ipotesi in campo sono stati indicati i “pro” e i “contro”, così come non è mai stata scartata del tutto la possibilità che si potesse anche ricorrere ad un mix tra i diversi interventi.
Inoltre ricordiamo che secondo il crono programma delle attività previsto dalla Cabina di regia, nel mese di luglio sarebbe dovuta avvenire l’approvazione del progetto. Tra agosto e novembre invece, era stata indicata la pubblicazione del bando dell’appalto integrato e l’affidamento dei lavori alla ditta vincitrice (per l’intero 2014 era stato previsto un contributo finanziario pari a 540.000 euro). Poi, dal dicembre di quest’anno al dicembre del 2015, era stato previsto il periodo della progettazione e dell’esecuzione dei lavori d’intervento (con uno stanziamento finanziario pari a 19.209.000 milioni di euro). Infine, gennaio-marzo 2016 era stato indicato come periodo per il collaudo e la funzionalità degli interventi apportati (con uno stanziamento finanziario pari a 1.011.000 euro).
E’ chiaro quindi che questo crono programma è oramai da considerarsi definitivamente saltato e messo da parte. Così come appare alquanto curioso quanto abbiamo denunciato la scorsa settimana: ovvero il fatto che la Cabina di regia abbia sino ad oggi impedito all’ARPA Puglia di rendere pubblico lo studio sul I seno del Mar Piccolo, sostenendo che l’agenzia per la protezione regionale ambientale non possieda alcun titolo per un’operazione del genere. Ieri, durante la Cabina di Regia, il commissario Corbelli avrebbe chiesto ai componenti della stessa di mantenersi quanto più abbottonati possibile sulla vicenda Mar Piccolo.
Scelta che fatichiamo sinceramente a comprendere. Così come quella di continuare ad escludere la stampa dalle riunioni, non convocando nemmeno una conferenza stampa per aggiornare la cittadinanza sullo stato dei lavori della Cabina di Regia. Dimentichi che il Mar Piccolo appartiene alla città di Taranto ed ai tarantini. E che i mitilicoltori attendono dal 2011 di conoscere il proprio destino. Il Mar Piccolo rischia di restare un deserto. Contaminato. Il che potrebbe ancora una volta fare il gioco e gli interessi dei soliti noti. Che da anni, sin dall’epoca del Sindaco Rossana Di Bello, ne vogliono fare “un’oasi” per barche di lusso realizzando il famoso porticciolo (in tanti ancora ricordano lo “splendido” plastico del progetto che l’ex Sindaco Di Bello custodiva gelosamente a Palazzo di Città). Ad maiora.
Gianmario Leone (TarantoOggi, 02.10.2014)
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